Inchiesta su un Delitto della Polizia (Les Assassins de l'Ordre) - 1971

 

Anno: 1971
Regista: Marcel Carné
Casa di produzione: Compagnie Franco Coloniale Cinématographique, Les Production Belles Rivas, West Film
Paese di produzione: Francia, Italia

CAST
Jacques Brel: il giudice Bernard Level
Catherine Rouvel: Danièle Lebegue
Charles Denner: Graziani
Didier Haudepin: François Level
Michael Lonsdale: il commissario Bertrand
Paola Pitagora: Laura
Roland Lesaffre: Michel Saugeat
François Cadet: Rabut
Serge Sauvion: Bonetti
Françoise Giret: Geneviève Saugeat
Jean-Roger Caussimon: commissario-capo Lagache
Boby Lapointe: Louis Casso
Harry Max: Moulard
Luc Merenda: Marco
Luc Ponette: Rivette
Jean Franval: dottor Sabatier

ATTENZIONE: SPOILER!

Ispirato a un episodio di cronaca nera realmente avvenuto a Bordeaux nel 1954 (affaire Grangé), fu il penultimo film girato da uno dei registi più prolifici nella storia del cinema francese. Autore del più grande capolavoro del cinema sonoro francese Les Enfants du Paradis (1945) e del dramma psicologico di Hotel du Nord (1938), verso la fine della sua carriera cinematografica gira questa audace denuncia politico/sociale alla Damiani, rivolta in modo secco alla corruzione della polizia francese, nell'epoca in cui la Francia aveva già potuto toccare con del sangue il recente 1968 e anche le pesanti censure del regime di Vichy negli anni '40...


Marsiglia. Un ex-condannato a morte, padre di famiglia e meccanico, viene svegliato all'alba da due poliziotti, che lo accusano di essere l'autore di una "rottura" con una fiamma ossidrica, avvenuta la notte prima dal suo datore di lavoro. Lo portano alla centrale, lo fanno uscire alla una di notte, ma per essere portato all'obitorio. La sua vedova sporge denuncia contro i poliziotti, e se ne occupa il giudice istruttore Level. Grazie a un'autopsia, il sospettato è morto a causa di percosse selvagge, e il giudice avvia subito le indagini, scoprendo subito dopo l'avvio di esse che la polizia copre gli ispettori coinvolti ed intimidisce alcuni testimoni, tra cui una prostituta allontanata con la forza dalla città. Il giudice si trova in mezzo a un confronto senza precedenti: la costante pressione sull'abbandonare il caso dalla polizia in cui lavora e le sommosse popolari causate da tale omicidio. Non si arrende nella ricerca della verità, riesce a incriminare la polizia e far processare i colpevoli, ma purtroppo verranno assolti; le pressioni evidenti sui testimoni e per la clamorosa passività dell'avvocato della vedova. Prima del processo, a Level è stato concesso di dirigere dall'avvocato dei due poliziotti il suo ufficio a Lione.


Cominciato nel silenzio più assordante, inizialmente può sembrare agli occhi di tutti il tipico poliziesco blando... ma se si presta attenzione, il film è una spettacolare denuncia alla corruzione della polizia francese. Si tratta di uno dei pochi films francesi in cui si denunciano le pressioni della polizia contro un giudice che ha lo scopo di trovare la verità. Ci troviamo davanti all'archetipo dello stato di polizia: silenzio forzato e sparizione di ogni testimone di questo sistema marcio, il tutto mostrato in faccia allo spettatore all'oscuro. Il conflitto tra magistratura e polizia ha un effetto negativo sulla società, in quanto i cittadini comuni vengono molestati in nome di alcune "procedure di routine". E' il ritratto della giovane società francese dell'epoca, incarnata da Jacques nel suo mestiere di giudice.

Il film fu distribuito nei paesi anglofoni con il titolo di Law Breakers, mentre nei paesi teutofoni con il titolo secco di Morder nach Vorschrift (Killer Secondo le Normative).

Dramma politico che vale la pena guardare, dati gli stilemi molto simili a quelli di Damiani...
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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