Un Uomo, Una Città - 1974

Anno: 1974
Regista: Romolo Guerrieri
Casa di produzione: Goriz Film
Paese di produzione: Italia

CAST
Enrico Maria Salerno: Michele Parrino
Luciano Salce: Paolo Ferrero
Françoise Fabian: Cristina Cournier
Gipo Farassino: Polito
Tino Scotti: cavalier Battista
Bruno Zanin: giovane amante di Maria
Paola Quattrini: Anna
Vittorio Duse: Ragusa
Raffaele Curi: Franco
Antonino Faà di Bruno: colonnello Peretti

ATTENZIONE: SPOILER!


Fratello di Marino Girolami e zio dell'attore Enio Girolami e del famosissimo regista Enzo Girolami Castellari, debuttò nel 1961 con la commedia "Bellezze Sulla Spiaggia" e dal 1966 in poi si addentrò con successo nell'allora cinema di genere italiano: dai western-spaghetti al giallo all'italiana, dal poliziottesco al fantascientifico in maniera artigianale. Tra i suoi films da visionare, abbiamo questa Città che a breve tratterò, il "Un Detective" (1969) con un giovane Franco Nero e il debutto attoriale di Diego Abatantuono in "Liberi, Armati, Pericolosi" (1976). Incluse citazioni onorevoli a "Il Dolce Corpo di Deborah" (1968) e "La Controfigura" (1971), che si regge interamente sul flashback del protagonista. Lascia definitivamente il cinema nel 1984 con "L'Ultimo Guerriero" e lascia anche quello della sceneggiatura più di recente nel 2008 con il secondo capitolo dell'allenatore nel pallone, diretto da Sergio Martino.

Michele Parrino, commissario della polizia torinese affronta il lavoro con umanità, senza paura dei pericoli legati alla sua professione, non curandosi dei reati minori e tratta colleghi e sottoposti allo stesso modo. 
Affiancato da Paolo Ferrero, un sagace giornalista della Gazzetta del Popolo, sta per venire a capo di un losco giro di droga e prostituzione che coinvolge le alte sfere della Torino bene, ma un tempestivo trasferimento lo mette a tacere. Il commissario Parrino troverà il modo per vendicarsi...

Libera derivazione del libro Commissario di Torino, scritto da Marcato e Novelli. Narra la stanchezza e infine la rinuncia all'ufficio del dottor Michele, capo della Mobile di Torino. Q
uesto film sulla "Torino bollente", che fatica a farsi sentire, nella sua esecuzione è discreto. Per evitare eventuali perdite di interessi nella trama le battute piccanti e molto sottili fanno la loro parte, incluse macchiette come il "giornalista scettico" di Salce (ai tempi all'apice della sua carriera) e quella di Tino Scotti, operaio in pensione che poi si è tramutato in una copia scrausa del suo Padrone, marchette e tracce di giallo. Vi è anche un torinese, tale Gipo Frassino, stranamente nei panni di un maresciallo meridionale... ed una Fabian che ruba i riflettori senza nemmeno impegnarsi più di tanto.

Il film è stato riproposto nel 2018 al Cinema Massimo di Torino e al Cinema Trevi di Roma, in occasione della ripubblicazione del libro Un Uomo, Una Città, Il Commissario di Torino a cura di Alessandro Rota, compreso un saggio dedicato al film di Romolo Guerrieri.


Il film riuscì a passare all'estero con il nome anglofono di City Under Siege.
Non si hanno notizie di doppiaggi non-anglofoni.

Traccia ancora vivida del genere, capace di denunciare ambienti altolocati.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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