Un Uomo, Una Città - 1974
Anno: 1974
Regista: Romolo Guerrieri
Casa di produzione: Goriz Film
Paese di produzione: Italia
CAST
Enrico Maria Salerno: Michele Parrino
Luciano Salce: Paolo Ferrero
Françoise Fabian: Cristina Cournier
Gipo Farassino: Polito
Tino Scotti: cavalier Battista
Bruno Zanin: giovane amante di Maria
Paola Quattrini: Anna
Vittorio Duse: Ragusa
Raffaele Curi: Franco
Antonino Faà di Bruno: colonnello Peretti
ATTENZIONE: SPOILER!
Michele Parrino, commissario della polizia torinese affronta il lavoro con umanità, senza paura dei pericoli legati alla sua professione, non curandosi dei reati minori e tratta colleghi e sottoposti allo stesso modo. Affiancato da Paolo Ferrero, un sagace giornalista della Gazzetta del Popolo, sta per venire a capo di un losco giro di droga e prostituzione che coinvolge le alte sfere della Torino bene, ma un tempestivo trasferimento lo mette a tacere. Il commissario Parrino troverà il modo per vendicarsi...
Libera derivazione del libro Commissario di Torino, scritto da Marcato e Novelli. Narra la stanchezza e infine la rinuncia all'ufficio del dottor Michele, capo della Mobile di Torino. Questo film sulla "Torino bollente", che fatica a farsi sentire, nella sua esecuzione è discreto. Per evitare eventuali perdite di interessi nella trama le battute piccanti e molto sottili fanno la loro parte, incluse macchiette come il "giornalista scettico" di Salce (ai tempi all'apice della sua carriera) e quella di Tino Scotti, operaio in pensione che poi si è tramutato in una copia scrausa del suo Padrone, marchette e tracce di giallo. Vi è anche un torinese, tale Gipo Frassino, stranamente nei panni di un maresciallo meridionale... ed una Fabian che ruba i riflettori senza nemmeno impegnarsi più di tanto.
Il film è stato riproposto nel 2018 al Cinema Massimo di Torino e al Cinema Trevi di Roma, in occasione della ripubblicazione del libro Un Uomo, Una Città, Il Commissario di Torino a cura di Alessandro Rota, compreso un saggio dedicato al film di Romolo Guerrieri.
Il film riuscì a passare all'estero con il nome anglofono di City Under Siege.
Non si hanno notizie di doppiaggi non-anglofoni.
Traccia ancora vivida del genere, capace di denunciare ambienti altolocati.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!
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