Vai Gorilla - 1975

Anno: 1975
Regista: Tonino Valerii
Casa di produzione: Capital Film S.p.A.
Paese di produzione: Italia

CAST
Fabio Testi: Marco Sartori
Renzo Palmer: ing. Gaetano Sampioni
Claudia Marsani: Vera Sampioni
Saverio Marconi: Piero Sartori
Adriano Amidei Migliano: commissario Vannuzzi
Antonio Marsina: Berto
Giuliana Calandra: sig.ra Sampioni
Al Lettieri: Ciro Musante

ATTENZIONE: SPOILER!


Nato in provincia di Teramo e trasferitosi a Roma con tutta la famiglia, frequentò il Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1955. Da allora iniziò quasi subito a farsi notare per l'avere scritto il soggetto di "Tutto è Musica" (1963, regia di Domenico Modugno) e l'anno dopo divenne l'assistente alla regia del mitico Sergio Leone (seppur non venendo accreditato) per i due films della trilogia del dollaro. Sulla scia degli spaghetti-western, nel 1966 debutta anche lui con "Per il Gusto di Uccidere", ricalcato sui films di Leone. Nel 1973 porta sul grande schermo Terence Hill ed Henry Fonda in "Il Mio Nome è Nessuno", sempre nato da un'idea di Leone e sceneggiato con Gastaldi. I produttori lo videro in nemmeno tre minuti e fu un enorme successo. Dopo gli anni '70, si ritirò a lavorare per la televisione e nel 1996 inaugurò il festival di Roseto Opera Prima a Roseto degli Abruzzi, dedicato ai registi emergenti e che da allora si svolge ogni estate. Passa a miglior vita il 13 ottobre del 2016 a Roma, all'età di 82 anni.

L'ex-stuntman Marco Sartori è in cerca di lavoro: per farlo simula un sequestro di persona all'ingegnere Gaetano Sampioni assieme ai suoi amici, che riesce a sventare. Viene assunto, ma i due immediatamente non vanno d'accordo per via dell'orgoglio di Marco, costretto ad accettare un lavoro che non gli piace per mantenere una sorella e un fratello che si caccia spesso nei guai. Nel mentre, Sampioni incarica Marco di tenere d'occhio sua figlia Vera... nonostante le minacce e le richieste di denaro aumentino sempre di più. Sequestrato, indaga per conto suo e rapisce Sampioni per evitare che ceda alle richieste del racket, tendendo a loro una trappola: rovinata dalla polizia. Si scopre che uno dei suoi amici è colluso con la banda e chiede un appuntamento con il capo, Berto. Tolto di mezzo dalla banda, il racket tenta di rapire Vera e Marco libera Sampioni, raccontando finalmente il tutto alla polizia. Suo fratello finisce nelle mani della banda e rischia di venire ucciso anche lui, ma Marco riesce ad arrivare grazie alla polizia. Berto fugge su un treno e verrà in seguito tolto di mezzo anche lui, da Marco.

Secco, diretto senza sbavature e disinvolto. Terra bruciata attorno a Testi, che qui riesce ad uscirne illeso per le sue acrobazie senza tempo. E' d'obbligo menzionare la scena dell'ascensore, che all'epoca fu un notevole passo in avanti per i nostrani effetti speciali: ricostruirono tre piani della scala di un palazzo in demolizione sopra al Colosseo, per poi girare "dal vero" e due cabine dell'ascensore sono state mosse a mano, con tanto di funi e contrappesi. N
onostante le parecchie scene violente del film, tra cui un ciclista investito dal treno al termine del film, nonché il pestaggio di Marco, Tonino Valerii non tagliò alcuna scena del film. Se per Fabio Testi fu il suo definitivo trampolino di lancio per la sua carriera su celluloide (dopo una breve esperienza con Pasquale Squitieri in "Camorra"), purtroppo fu l'ultima interpretazione dell'attore italoamericano Al Lettieri, che morì per un attacco cardiaco il 18 ottobre del 1975, un mese prima dell'uscita del film.


Procuratevi con urgenza il DVD della pellicola, vale la pena dargli un ascolto solo per la colonna sonora firmata dal trio Bixio-Frizzi-Tempera!
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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