La Polizia è al Servizio del Cittadino? - 1973

Anno: 1973
Regista: Romolo Guerrieri
Casa di produzione: Capitol
Paese di produzione: Italia

CAST
Enrico Maria Salerno: commissario Nicola Sironi
Giuseppe Pambieri: vice-commissario Martino
John Steiner: sicario di Brera
Daniel Gélin: Pier Paolo Brera
Cinzia Bruno: Cinzia
Venantino Venantini: Pino Mancinelli
Stella Carnacina: complice di Brera
Memmo Carotenuto: il barone
Gabriella Giorgetti: Eros, la prostituta
Claudio Nicastro: commissario capo
Tino Bianchi: questore
Alessandro Momo: Michele Sironi

ATTENZIONE: SPOILER!

Denuncia esplicita del meretricio che favorisce la crescita della malavita organizzata nelle grandi città italiane, ma affrontata superficialmente.
Andiamo a servire con ordine.

Siamo nel 1973, in un'epoca dove il cinema italiano aveva assistito a delle opere capaci di fare tabula rasa del poliziesco all'americana, come La Polizia Ringrazia e Milano Calibro 9, e di spiegare in maniera esplicita la strategia della tensione con Milano Trema con Luc Merenda.
Incominciavano a farsi sentire le violenze fasciocomuniste, così come i tanti lavoratori che auspicavano a uno Statuto dei Lavoratori, e un tentato golpe fascista nel 1972 con Avanguardia Nazionale, in un'Italia bloccata nelle norme democratiche della polizia ed impossibilitata ad agire sparando un qualsiasi colpo di pistola.
Vi informo che l'autore delle musiche è Luis Bacalov, già maestro della colonna sonora di Milano Calibro 9.

Genova. In seguito alla brutale uccisione di un tale Albini, avvenuta al porto, le indagini del commissario Nicola Sironi, separato dalla moglie e inviso al figlio, giovane militante della sinistra extra-parlamentare, inducono alla scoperta di un racket mafioso che regola i prezzi nei mercati all'ingrosso del capoluogo ligure, taglieggiando ed intimidendo i venditori al dettaglio. I tentacoli della mafia si infiltrano dovunque...
Sironi entra in contatto con Pino Mancinelli, una sua vecchia conoscenza, che si occupa di prostituzione e che mostra reticenza alle domande del commissario, per timore di ritorsioni. Convocato in Questura con altri sospettati, Mancinelli viene tratto in inganno da Sironi, facendo credere agli altri presenti che egli stia collaborando. Le informazioni sono fornite  da un vecchio scassinatore soprannominato "il barone", parlando di una banda capeggiata da un tale Scalise, che sequestrano ed eliminano Mancinelli, defenestrandolo.
Scalise, con il quale Sironi ha un duro faccia a faccia ai magazzini generali, diviene a suo tempo bersaglio dei vertici dell'organizzazione criminale, per essere brutalmente giustiziato da dei sicari, per timore che egli possa farne i nomi. 
La prossima vittima è un negoziante che oppostosi al racket, denunciando gli estorsori. Sironi viene a scoprire che il capo della mafia portuale è un insospettabile industriale e proprietario di giornali, l'ingegner Pier Paolo Brera, ma l'operato del commissario è vanificato dall'omertà, dalla sistematica eliminazione dei probabili testimoni, dalla corruzione di alcuni poliziotti tra cui il suo vice-commissario Martino, nonché dell'ignavia dei suoi superiori, preoccupati della loro posizione.
Martino tenta di riscattarsi, tendendo una trappola al capo del racket, registrando una sua telefonata compromettente, ma verrà ucciso a sua volta. Nel frattempo, qualcuno provvede negli uffici della polizia a far sparire i nastri che avrebbero incastrato Brera. 
Sironi, impossibilitato ad agire e posto davanti all'alternativa tra dimissioni e trasferimento, decide di farsi giustizia da solo, sequestrando il boss e facendolo travolgere da un treno in corsa.

Questo film rappresenta la media del genere all'italiana: di arresti nemmeno l'ombra, ma ampio spazio alla repressione. 
La vicenda è leggermente poco realistica, che si riflette nella perdita di vitalità agli accenti polemici, scaduti in una serie di luoghi comuni. I pregi si possono individuare nel ritmo incalzante del regista e nella furiosa interpretazione di Salerno. Anche qui ritorna utile l'esempio di Napoli Spara!, dato che la violenza esplode incontrollata per le strade di Genova.


La presenza di Enrico Maria Salerno è il biglietto da visita della pellicola.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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