Quelli della Calibro 38 - 1976

Anno: 1976
Regista: Massimo Dallamano
Casa di produzione: European Inc.
Paese di produzione: Italia

CAST
Marcel Bozzuffi: commissario Vanni
Riccardo Salvino: Nicola Silvestri
Ivan Rassimov: il Marsigliese
Francesco Ferracini: Franco Lubrano
Fabrizio Capucci: Ciro
Armando Brancia: questore
Giancarlo Bonuglia: commissario Petrucci
Carole André: Sandra
Dino Emanuelli: Mezzacicca
Eolo Capritti: Nistri
Antonio Marsina: il biondo

ATTENZIONE: SPOILER!

L'ultimo film diretto dal regista, già autore di La Polizia Chiede Aiuto (1974), che il 4 novembre dello stesso anno morì in un incidente stradale.
Andiamo insieme con il nuovo nucleo della polizia, armato con delle calibro 38.


Siamo nel 1976, dove il genere tocca il suo massimo splendore. Martino Girolami (aka Franco Martinelli), Umberto Lenzi, Fernando Di Leo, Enzo G. Castellari producono opere che godranno di un successo senza tempo, riuscendo a sopravvivere anche alla crisi del cinema di genere italiano del 1989, anche con i tempi che corrono.
Ma c'è un regista che si proclama fuori dal coro: Massimo Dallamano. Oltre al poliziesco all'italiana, girò anche due polizieschi situati a Londra, Cosa Avete Fatto a Solange? e Si può Essere più Bastardi dell'Ispettore Cliff?.

Durante una retata notturna nei pressi della città di Torino, il commissario Vanni fredda un mafioso, che si rivela essere il fratello di un altro mafioso, conosciuto come il Marsigliese.
Questi, per vendicarsi, eliminerà la moglie del commissario, davanti agli occhi del figlio. Bel modo per avere un trauma già alla tenera età di 10 anni, no? Il funzionario ottiene dal questore di formare e di essere messo a capo di una squadra speciale, composta da superagenti armati di calibro 38, per combattere il crimine, progetto da tempo coltivato dallo stesso Vanni. Durante le loro azioni, si trovano ad indagare sul furto di un grosso quantitativo di dinamite, dietro il quale vi è il Marsigliese, il cui piano è quello di condurre un ricatto, minacciando di organizzare attentati dinamitardi in città. Finirà freddato anche lui da Vanni all'aeroporto di Torino, liberando il piccolo ostaggio che aveva con sé, terminando il tutto con una musica depressiva.

Film che si regge sulla pirotecnicità. Le stragi effettuate dal Marsigliese non sono né nere e né rosse: gesti abominevoli di un criminale. 
Contribuiscono al successo del film, le bellissime scene acrobatiche, dirette dallo stuntman Sergio Mioni e la sua spericolata équipe, insieme al ritmo ferratissimo. E finito il terreno fisico per altre scene d'azione, si sono armati di forbici e hanno scopiazzato il celeberrimo spot pubblicitario della FIAT 127 con a bordo Rémy Julienne, datato 1971... 


Il film passò nei Paesi anglofoni con un titolo che azzeccava in pieno la trama: Colt 38 Special Squad. E' anche reperibile nei Paesi francofoni, con il titolo di Section de Choc.

Una spettacolarizzazione dell'intero genere, adatto per chi ama le scene d'azione.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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