L'Uomo Senza Memoria - 1974
Anno: 1974
Regista: Duccio Tessari
Casa di produzione: Dania Film
Paese di produzione: Italia
CAST
Senta Berger: Sara Grimaldi
Luc Merenda: Edward
Umberto Orsini: Daniele Landi
Anita Strindberg: Mary Caine
Bruno Corazzari: George
Duilio Cruciani: Luca
Manfred Freyberger: Philip
Tom Felleghy: dottor Archibald T. Wildgate
Carla Mancini: Giovanna
ATTENZIONE: SPOILER!
Un giallo sconosciuto anche nel nostro paese, ed è un gran peccato, dato che è un eccezionale esempio del genere. La trama distoglie l'attenzione dai comuni elementi del giallo, come il sesso e l'omicidio, e si concentra più sui personaggi e su una trama intrigante che coinvolge l'amnesia del protagonista del film, Edward.
Andiamo con ordine, prima di dimenticarci qualche dettaglio chiave.
Siamo nel 1974, in un'epoca dove il cinema italiano vide l'entrata di Stelvio Massi con Squadra Volante, riuscendo a registrare un discreto successo. Enzo Castellari gira la sua opera di critica nei confronti della polizia, Il Cittadino si Ribella, riuscendo a registrare un clamoroso successo alla pari del film di Damiano Damiani con Indagine su un Cittadino al di Sopra di Ogni Sospetto, denunciando l'impantanamento della polizia di allora nelle norme democratiche e la completa impossibilità di sparare a dei criminali.
Duccio Tessari, dopo aver girato un noir del 1973, intitolato Tony Arzenta - Big Guns, ci riprova con questo giallo abbastanza particolare, che all'epoca non è stato ben compreso.
Edward è un ragazzo di Londra che non ha memoria, a causa di un incidente d'auto che ha
avuto otto mesi prima. In effetti, sebbene la sua patente lo dica, Edward potrebbe essere chiamato Ted.
Almeno questo è quello che lo chiama il ragazzo che cerca di eliminarlo, prima di essere eliminato a sua volta da un misterioso assassino.
In questo momento, Edward riceve un telegramma che gli dice di spostarsi in Italia, dove sua moglie lo sta aspettando. Il problema è che Edward non sapeva di essere sposato.
Arrivato in Italia, un uomo raffreddato gli indica sua moglie alla stazione ferroviaria, tale Sara, che anche lei ha dei problemi, dato che ha cancellato la scomparsa di Edward, e ora ha trovato lavoro come istruttrice di nuoto in una scuola locale, facendo amicizia con Daniele.
Si scopre che l'uomo raffreddato si chiama George, un uomo molto aggressivo che afferma che Edward gli deve qualcosa e che ne ha urgentemente bisogno, prima che lo finiscano. Se non riesce a comprendere la sua richiesta, toglierà di mezzo Edward, ma Sara per prima.
Edward incomincia a ricordare qualcosa del suo passato, e non è una buona notizia, poiché il suo primo ricordo misterioso è vedere un uomo che taglia la gola ad una figura misteriosa. A peggiorare le cose, George incomincia con Sara, con un colpo di avvertimento, nel tagliare la gola al suo cane...
La cosa che salta all'occhio in questo film è la completa assenza di un assassino con i guanti neri, ma tutti gli elementi della trama sono diretti allo spettatore, per comprendere.
Edward soffre di amnesia o sta fingendo? Se non sta fingendo, come può fidarsi di qualsiasi cosa stia succedendo o di qualcuno che incontra? E di cosa si occupa esattamente, George?
Il regista Duccio ha utilizzato la prima metà del film per mettere in atto le basi della trama e, di conseguenza, non è sempre eccitante. Ma riesce a ottenere l'attenzione del pubblico abbastanza a lungo da consentire al film di rivelarsi nel secondo atto.
Il secondo atto è veramente da brivido, e compensa il tono cupo del primo, ed intrattiene.
A partire dalla cinematografia e dall'uso del colore (come al solito, per un giallo), il colore predominante è il blu, che appare in molte sfumature e forme.
Bruno Corazzari (che ha fatto una breve apparizione come antagonista in Milano Trema) ha un ruolo molto più ampio del solito. Interpreta un tipo sinistro, ma qui gli viene dato lo spazio per ramificarsi e la sua presenza sovrasta gran parte del film. La sua scena migliore è quando mette all'angolo Sara, che cerca di reggersi in piedi con una gamba slogata, e si ferma a lanciare un fiammifero acceso su un fiammifero acceso. Non una minaccia alla vita, ma la scena è davvero tesa da tenere lo spettatore in ansia.
Umberto Orsini ha un ruolo più importante del solito e ha uno stile di recitazione molto naturale che noto, che gli è servito bene per tutto il film.
Luc Merenda è il classico inespressivo con uno sguardo d'acciaio.
Il finale del film ci assicura che il film è molto al di sopra della media dei gialli, e compensa anche la mancanza di sangue, coinvolgendo una motosega.
L'opera in questione passò in Germania con il titolo di Der Mann ohne Gedachtnis, arrivò in Francia col titolo di L'Homme Sans Mémoire. Nei paesi anglofoni arrivò con un titolo totalmente diverso: Puzzle, che rappresenta l'amnesia del protagonista del film.
Spero che questa opera venga sparsa in giro al più presto, dato che è un giallo che si focalizza di più sulla trama e sui personaggi, piuttosto che sul sangue.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!
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