L'Avvocato della Mala - 1977

 

Anno: 1977
Regista: Alberto Marras
Casa di produzione: T.D.L. Film, Angry Film
Paese di produzione: Italia

CAST
Ray Lovelock: Mario Gastali
Mel Ferrer: Peseti
Lilli Carati: Paola Carati
John Steiner: il "tecnico"
Gabriele Tinti: Tony
Umberto Orsini: ingegner Farnese
Orazio Orlando: Giorgio
Rosario Borelli: commissario
Romano Puppo: autista di Peseti
Salvatore Puntillo: Pandolfi
Dante Cleri: Guelfo, il barista

ATTENZIONE: SPOILER!

Un noir che è situato tra la violenza e l'ironia, ma che fortunatamente non scivola mai verso la commedia o la parodia. Piacevole da vedere, dato il veloce montaggio delle scene e un cast di ferro che fa' gioire gli appassionati del genere: da Mel Ferrer a Gabriele Tinti, da Lilli Carati a Umberto Orsini. Come portarsi a casa un jackpot dal botteghino.

1977. I ruggenti e i violenti primi anni '70 sono definitivamente alle spalle, quindi il filone è costretto ad adattarsi ai cambiamenti cinematografici degli altri generi. La criminalità è sempre esistita, ma si può dire che alla fine degli anni '70 diventò letteralmente stemperata. Vediamo all'opera un Umberto Lenzi con Il Cinico, l'Infame e il Violento e La Banda del Gobbo, con un Merli ancora più spietato verso Milian. Stelvio Massi fa' il passo più lungo della sua gamba e ha un successo clamoroso con Poliziotto Sprint, con un Remy Julienne nel momento più alto della sua carriera e con un Merli senza i suoi caratteristici baffi (è come vedere una casa senza pavimento); ruberà parte del pubblico di Lenzi con La Banda del Trucido, inserendo il solito Merenda inespressivo, ma con un Milian più comico. Ma il Peter Weir del cinema italiano, tale Damiano Damiani? E' d'obbligo menzionare Io Ho Paura, opera molto attuale nel campo della polizia, dove nessuno si fida di nessuno.

Mario Gastali, un giovane avvocato in difficoltà economiche, viene ingaggiato da un potente uomo d'affari affinché faccia da intermediario in una vendita di quadri trafugati.

Passabile e curioso noir di Marras, qui alla sua unica prova come regista, con un Lovelock senza scrupoli abituato a pistole e scazzottate, che stavolta è coinvolto in una storia più grande di lui. Steiner non apre bocca in tutto il film (un caso alla Klaus Kinski in La Mano Spietata della Legge, 1973), Orsini si limita a una comparsata e la Carati è puro ornamento, funziona bene il boss Ferrer, anche il suo braccio destro Tinti e un simpatico Orlando.
Nonostante il montaggio veloce del film, è piuttosto anonimo, anche per l'esperienza quasi inesistente del regista, che spreca un cast attoriale di ottimo livello, ridimensionato da una sceneggiatura banale, nonostante si siano messi in quattro a scriverla.
La regia, piatta, ha ben poche soluzioni interessanti a portata di mano (tranne l'assassinio di Orsini), ma in compenso le scene d'azione e alcune (poche) buone trovate ne fanno un prodotto di medio livello, che piacerà agli appassionati del filone.
Peccato che nel finale, semplicistico e sbrigativo, il film si sgonfia come un pneumatico bucato. Nel complesso, una pellicola scarsa, ma qualcosina da vedere la si trova.


La pellicola passò all'estero col nome poco chiaro di Gangbuster, data la poca voglia di creare un titolo originale per esporlo nei cinema di Germania e Inghilterra...

Sebbene questo noir sia insapore come sciacquatura di piatti, è un cult imperdibile per molti appassionati del filone, date alcune scene curiose e interessanti.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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