[Flopiziesco #11] Studio Legale per una Rapina - 1973

 

Anno: 1973
Regista: Tanio Boccia
Casa di produzione: R.G. International Films
Paese di produzioni: Italia

CAST
Emilio Vale: Maurice Potier, l'avvocato
Gisella Sardi: Anna
Kai Fischer: Lisa
George Wang: Lino
Brigitte Skay: Susy
Paul Muller: Albert
Ivano Staccioli: Felix
Gianni Solaro: Victor
Omero Gargano: Sandy
Nestore Cavaricci: Joe Franchi
Aldo Farina: Van Derbert
Liliana Santegidi: la moglie di Derbert
Omero Capanna: il "greco"

ATTENZIONE: SPOILER (anche se è un flop...)!

L'ultimo film di Tanio Boccia, dato che continuavano a sfotterlo in Cinecittà con la famosa frase "peggio di così c'è solo Tanio Boccia", ed è pienamente meritata. Ammiro il coraggio del regista di avere tanta voglia di fare, ma avendo pochi mezzi a disposizione per girare films. Vedere questo film è come viaggiare nella parte strana del cinema e chiedersi a sé stessi ogni 30 secondi se sia tutto vero o meno, date le assurdità inserite alla bell'è meglio per mandare avanti la trama.....

A Milano, il sig. Maurice, un avvocato radiato dall'albo, viene sbattuto al fresco. In carcere verrà a sapere di un progetto di rapina milionaria da un carcerato morente: una volta uscito, inizierà a mettere assieme un gruppo di banditi per tentare il colpo. Ma non tutto andrà come speravano... nemmeno i continui colpi di scena e gli stuntmans improvvisati nelle scene con le auto.


90 minuti di vuoto cosmico, circondato da riempitivi per allungare il metraggio di questo abisso irrecuperabile: persino una corsa INTEGRALE di cavalli all'Ippodromo di San Siro! Giorno che diventa notte di colpo, le cadute della sparatoria al finale del film rasentano l'amatoriale, la scena di sesso incredibilmente esplicita mi ha spiazzato letteralmente (e spero di dormire stanotte) così come è successo a chi ha visionato la pellicola per vietarla ai minori di 18 anni. Nemmeno la "trovata" della sfilata dei gioielli con il nudismo gratuito delle ragazze può recuperare il film dall'abisso in cui si trova! Gli ultimi 15 minuti del film sono da conservare nella Wall of Shame del trash, con sparatorie e inseguimenti degni dell'Asylum, insieme ai dialoghi vicini alle supercazzole di Tognazzi, ma questa volta non sono fatti apposta!


Questa pellicola merita solo un posto privilegiato nel caminetto di casa propria, poiché vederlo bruciare è l'unica cosa utile da fare, invece che buttare 90 minuti della propria vita a torturarsi mentalmente con questo scempio che a malapena si regge in piedi...
Ci vediamo in un'altra recensione (e qui dal Medioevo è tutto, linea allo studio), cari spettatori del blog!

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