La Casa del Tappeto Giallo - 1983
Anno: 1983
Regista: Carlo Lizzani
Casa di produzione: R.P.A. Cinematografica, RAI 2
Paese di produzione: Italia
CAST
Erland Josephson: il "professore"
Béatrice Romand: Franca
Vittorio Mezzogiorno: Antonio
Milena Vukotic: la psichiatra
ATTENZIONE: SPOILER!
Quando un regista, conosciuto per i suoi film di cronaca verista che offrivano uno spaccato degli anni di piombo in Italia, reinventa i noir/gialli italiani di DiLeiana e Umbertiana memoria degli anni '70, creando un giallo talmente imprevedibile che spaventa sul serio lo spettatore.
Non aspettatevi di vedere effetti speciali fantascientifici, e altre sciocchezze che farciscono il genere del thriller, qui conta solo la fantasia del regista e il significato serio del tappeto giallo. Mi sono imbattuto in questo film durante un viaggio notturno su YouTube, precisamente in una di quelle playlist in cui vi sono films rari di ogni genere, e notando il titolo, a prima vista sembrava un whodunit comico alla Sergio Martino, ma alla fine dovevo capire cosa ci doveva essere di thriller in un tappeto giallo, ed eccomi qui.
Franca è ossessionata da degli incubi, nei quali ha rapporti intimi col suo patrigno, cosa che provoca la gelosia del marito Antonio. Dopo aver inserito una inserzione per la vendita di un ingombrante tappeto giallo riceve la visita di un acquirente, un inquietante professore che sembra accentuare le sue fantasie, tanto da ucciderlo. Dopo aver allontanato una donna, presentatasi come la moglie del misterioso individuo, Franca si accorge che l'uomo è ancora vivo. Si scopre che erano due psichiatri e Antonio ha organizzato tutto per cercare di guarirla dai suoi incubi. Prima di congedarsi, il professore consegna a Franca una pillola, nel caso si dovessero ripresentare le crisi. Ma la pillola è un potente veleno, e la donna scopre che l'individuo è un uxoricida (omicidio contro la propria moglie) liberato dal manicomio e sotto la tutela della sua aiutante.Non aspettatevi di vedere effetti speciali fantascientifici, e altre sciocchezze che farciscono il genere del thriller, qui conta solo la fantasia del regista e il significato serio del tappeto giallo. Mi sono imbattuto in questo film durante un viaggio notturno su YouTube, precisamente in una di quelle playlist in cui vi sono films rari di ogni genere, e notando il titolo, a prima vista sembrava un whodunit comico alla Sergio Martino, ma alla fine dovevo capire cosa ci doveva essere di thriller in un tappeto giallo, ed eccomi qui.
Di sicuro non c'è niente di terrificante in un tappeto giallo, ma è davvero inquietante un marito che rimane sveglio tutta la notte a fissare la moglie addormentata, infuriandosi perché nel sogno mormora con amore il nome di un altro ragazzo... proseguendo, questo giallo è ricco di colpi di scena, e sono tutti reali, che riescono anche ad abbattere la quarta parete e a spaventare lo spettatore. Inoltre, tutto il giallo si svolge nell'appartamento in cui è presente quel tappeto giallo, che aggiunge un tocco di claustrofobia alla storia. Lizzani offre anche una piccola dose di black humour sottile, ma delizioso, pur non tralasciando i tipici momenti brutti del genere. Questo film si colloca subito una spanna al di sopra di altri films del genere, data l'assenza di sangue, ma compensata di una fotografia elegante e da dialoghi interessanti.
Il film trovò distribuzione anche nei paesi anglofoni, usando lo stesso titolo italiano: The House of the Yellow Carpet, e arrivò soprattutto in Francia alla 33° edizione del Festival di Cannes.
Merita con urgenza un'edizione restaurata in blu-ray, data l'originalità e la non facile reperibilità della pellicola.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!
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