[Flopiziesco #14] Napoli... i 5 della Squadra Speciale - 1978

 

Anno: 1978
Regista: Mario Bianchi
Casa di produzione: October 77 Films
Paese di produzione: Italia

CAST
Richard Harrison: Marcello Arcangeli
Lina Polito: Laura
Enrico Maisto: commissario Borri
Franco Marino: Pesenti
Tommaso Palladino: Morgan
Gianni Diana: Gianni Strinco
Edmondo Mascia: Edoardo Mancuso
Enzo D'Ausilio: Venanri
Luigi Russo: Colla
Marcello Filotico: Lettieri
Teobaldo Cerullo: Marciani
Emy Salvator: Barabba
Giacomo Maisto: Privitera
Gabriella Di Luzio: Anna

ATTENZIONE: SPOILER (anche se è un flop...)!


Poliziottesco talmente inutile e rozzo che in alcuni punti sembra una recita da oratorio provinciale, soprattutto la scena in cui Venanzi urina in faccia a un criminale (!!!). Il copione, inutilmente indecifrabile, lo ha anche scritto Claudio Fragasso, che da lì in poi diventerà uno dei peggiori registi più amati dai mockbusters (fango placcato in oro, per intenderci). Come ho sempre detto, non mi meraviglio se Bianchi sia sparito da questo genere. Ci ha provato quattro volte e ha fallito in tutte e quattro le volte, un bel record negativo.

A Napoli viene rapito un ambasciatore americano mentre stava contrattando per la vendita di un contenitore di plutonio. La polizia costituisce una squadra speciale per ritrovarlo: tre ex-agenti, Marcello Arcangeli, Gianni Strinco e Bruno Pesenti, allontanati dal corpo per vari motivi. Su consiglio di un alto funzionario governativo, Venanzi, si aggiunge anche un killer mercenario di nome Morgan. Borri intuisce che nel sequestro e nella spedizione del plutonio sia implicato il camorrista Eduardo Mancuso, ma ignora che questi è in combutta con Venanzi, anche che Morgan è un loro uomo! Quando Borri e i suoi collaboratori stavano diventando un pericolo per i malavitosi, il killer elimina Strinco e Arcangeli. Borri si vendica uccidendo Morgan, ma anch'esso muore per le ferite letali inferte da Morgan.

Sequela troppo lunga di pestaggi, sparatorie improvvisate con le facce di chi non ha mai visto una revolver in vita sua, e la trama è un'enorme lastra di vetro che sfiora una parete rocciosa: il soggetto inserisce nella storia agenti segreti governativi, anche doppiogiochisti, una moglie terrorizzata (Lina Polito) dai rischi che corre suo marito e agguati (forzati) di ogni tipo. Sfido chiunque a non perdere il nesso logico guardando il film fino alla fine. Nonostante l'estrema penuria di mezzi per girare il film (chi è il membro di una "squadra speciale" che gira con delle sgangherate Fiat 125?), la regia spartana di Bianchi si salva solo per il ritmo, ma alcune vicende rasentano la parodia; come la violenza gratuita che a tratti suscita incredulità. Non manca una recitazione tutt'altro che eccezionale, dato che Harrison sembra una statua inespressiva... anche se Gilberto Galimberti coreografa le scazzottate, non salva il film dal dimenticatoio. Filmetto che puoi trovare in una rete televisiva regionale di quart'ordine mentre hai smarrito il tuo portatile all'interno di una lavatrice.


Fortunatamente il filmetto non è mai stato distribuito all'estero, almeno non hanno visto la grande confusione non voluta da Bianchi e Fragasso...
Con questo si concludono i 5 tentativi falliti di Bianchi per entrare nel poliziottesco, tutti rigorosamente dimenticati e mai rivalutati, poiché nel suo mondo filmico tutto è ridotto al banale e all'essenziale: persino i dialoghi orrendi e le auto usate dai personaggi...
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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