Professione: Poliziotto (Le Marginal) - 1983

 

Anno: 1983
Regista: Jacques Deray
Casa di produzione: Studio Canal
Paese di produzione: Francia

CAST
Jean-Paul Belmondo: commissario Philippe Jordan
Henry Silva: Sauveur Meccacci
Carlos Sotto Mayor: Livia Maria Dolores
Pierre Vernier: ispettore Rojinski
Maurice Barrier: Tonton
Claude Brosset: Antonio Baldi
Tchéky Karyo: Francis Pierron
Jean-Louis Richard: Antoine
Maurice Auzel: ispettore Rosenberg
Jacques Maury: maitre Cappa
Roger Dumas: ispettore Simon
Gabriel Cattand: controllore Dumas
Michel Robin: Alfred Gonet

ATTENZIONE: SPOILER!


La trama non è nulla di speciale, ma ti costringe a rimanere con gli occhi sullo schermo per vedere come andrà a finire, data la storia raccontata con efficienza. Al tempo del film, Belmondo aveva ben 50 anni ed è riuscito senza problemi a fare acrobazie al limite del pericoloso, cosa che poi getterà le fondamenta in URSS per il genere del "belmondismo", ovvero il fare cose impossibili sul grande schermo con grande carisma. Henry Silva è cinque anni più vecchio di Belmondo, ma la sua figura la fa' sempre in grande stile, anche grazie al suo volto inespressivo, perfetto per qualsiasi antagonista.


Marsiglia. Il commissario Philippe intercetta una nave carica di eroina, così mette a segno una retata e, gettandosi da un elicottero su un motoscafo, si sbarazza della droga in mare. Meccacci si infuria per il carico non andato a buon fine e vuole sbarazzarsi di Philippe, organizzando un incidente che lo costringe a cambiare dipartimento. Nonostante questo, si batte ancora contro il cartello della droga; trovando un prezioso testimone denominato "Freddy il chimico", ma Meccacci lo toglie di mezzo ancora prima che potesse testimoniare. Quando gli scagnozzi di Meccacci tolgono di mezzo anche Pierron, un vecchio amico di Philippe, quest'ultimo si scatena contro di loro.
Meccacci allestisce una trappola mortale per Philippe, ma sfugge con astuzia ai suoi uomini, fino alla resa dei conti finale.


Ci sono pellicole che non meritano di essere recensite, e questa è un esempio. Il suo codice comportamentale non avrebbe vinto medaglie in nessun corpo di polizia, in neanche quelli del terzo mondo. Il nostro eroe è un incallito, sempre munito di una risposta esemplare: "avresti dovuto pensarci prima!", ed entra nella parte di un gangster per portare dietro alle sbarre i gangsters che vogliono toglierlo di mezzo.
Belmondo ci riconferma di essere uno degli stuntmans più eccellenti che abbia avuto a disposizione il cinema francese, appena dopo Rémy Julienne; l'attraversare autostrade, saltare fuori da un treno in corsa e da un elicottero, anche l'inseguire un veicolo a Parigi, sono performance che non hanno prezzo per la loro efficacia. Riprese in location da cartolina come Parigi e Marsiglia, insieme a molte belle ragazze durante la lotta di Belmondo contro Silva.
Anche la musica di Morricone ci aiuta a non dimenticare questa opera non profonda, ma ben fatta e cruda.


Anche all'estero acclamarono il film, ma non allo stesso modo in cui fu accolto in Francia: nei paesi teutofoni fu distribuito con il titolo in stile Cluedo de Der Aussenseiter (L'Intruso), da noi come Professione: Poliziotto, in URSS con un giogo ispirato al film di Lautner del 1979, Fuorilegge. In Cecoslovacchia ha avuto un titolo più fresco e giovane, Dobrodruh (Avventuriero).
In Francia fu uno dei films di genere più fruttuosi, con un numero di pubblico nelle sale simile a quello riscontrato in I Senza Nome di Melville: ben 4.956.922 biglietti venduti.

Ecco il perché il poliziotto "belmondista" difficilmente tramonterà...
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

Commenti

Le recensioni e gli articoli più visti del blog

Il Kit del Cinefilo Internazionale 2.0 (dove reperire films, informarsi su films poco noti, etc...)

Inchiesta su un Delitto della Polizia (Les Assassins de l'Ordre) - 1971

La Morte Risale a Ieri Sera - 1970