I Gabbiani Volano Basso - 1977

 

Anno: 1977
Regista: Giorgio Cristallini
Casa di produzione: Società Cooperativa Cinematografica Internazionale; Zeta Film
Paese di produzione: Italia

CAST
Maurizio Merli: Albert Morgan
Nathalie Delon: Isabelle Michereau
Mel Ferrer: Roberto Micheli
Dagmar Lassander: gestore di un night club
Orlando Urdaneta: commissario
Franco Garofalo: sicario
Red Martin: Spinello
Antonio Pane: maresciallo Pane

ATTENZIONE: SPOILER!

"Ma perché Maurizio Merli ha gli occhi marroni e non ha la sua caratteristica barba?" riassunto del mio stato d'animo durante il primo tempo del film. Ancora una volta, il troppo sottovalutato Merli ci dimostra nuovamente di essere un solido attore poliedrico a 360 gradi, in pieno stile Volonté: un guanto che si adatta a ogni regista; e in questo caso si è adattato bene al suo primo personaggio negativo interpretato sin dal suo debutto nel genere dal '75... un sicario a metà strada tra il pentito e la riluttanza. Ricordiamo ai fans di Merli che vederlo senza i suoi baffi distintivi è come vedere la Svizzera senza le sue caratteristiche montagne.


Un sicario professionista dal magnetismo anglofono, Albert Morgan, viene ingaggiato per togliere di mezzo un socio in affari di Roberto Micheli. Il suo lavoro glielo ruba un suo socio, e questa mossa ha fatto storcere il naso all'organizzazione: caccia all'uomo immediata per togliere di mezzo Morgan, ormai divenuto un testimone troppo importante per la polizia e per gli stessi sicari.


Quando per un piccolo dettaglio si poteva decidere la sorte del film... se Merli teneva i nervi di titanio all'inizio del film, poteva essere uno sportivo Bill Gates. Invece i suoi nervi hanno collassato, ed è finito assassinato nel parcheggio dell'aeroporto di Fiumicino a Roma dopo una lunga sequela di scappatoie...
Merli ha interpretato un veterano della guerra del Vietnam con i suoi difetti psicologici, dato che pur di sfuggire agli assassini dell'organizzazione chiede aiuto a una sconosciuta... per poi innamorarsi! Ciò dimostra che la gentilezza altrui, seppur improvvisata ma ben presente, riesce a portare lontano un uomo vicino all'abisso. Soprattutto se è un personaggio mentalmente perso e distratto come Morgan, costretto a cambiare parecchie volte identità per sfuggire alla polizia. Tralasciando i numerosi product placement, si può trovare improbabile, dato che ricorda molto un melodramma alla Alfonso Brescia... ma nonostante alcune battute misurabili con la scala Richter per l'elevato quantitativo di imbarazzo ed alcune metafore smaccatamente molesti, il film è un richiamo al polar francese di fabbricazione melvilliana, dove gli eroi negativi non possono redimersi.


La pellicola è stata distribuita pigramente con lo stesso titolo italiano nei paesi anglofoni (Seagulls Fly Low) e francofoni (Les Mouettes Volent Bas).

Quando un attore, da solo, poteva permettere il rullaggio e il decollo di un film... specialmente se all'epoca è stato quasi del tutto ignorato dal pubblico e dalla critica.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog! E stavolta andrò a spolverare il mio studio virtuale, data la mia lunga assenza dai riflettori...

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