Yo, el Vaquilla - 1985
Anno: 1985
Regista: José Antonio de la Loma
Casa di produzione: Golden Sun, Jet Films, In Cine Compania Industrial Cinematografica
Paese di produzione: Spagna
CAST
Raul Garcia Losada: El Vaquilla
Teresa Giménez: Rosita
Carmen de Lirio: Tia Penas
Frank Brana: Manuel
Daniel Medràn: Antonet
Mingo Ràfols: Pencas
Nat Collado: Isabel
Lino Evangelista: Chino
Eva Robin: Antonia
Rebeca Romer: Luisa
Angel Fernandez Franco: avvocato
Juan José Moreno Cuenca: sé stesso
Xavier Vinader: giornalista
Carmen Serret: Anita
Marta Flores: Monja
ATTENZIONE: SPOILER!
Il padre del genere quinqui ritorna nuovamente alla carica, finiti i turbolenti anni '70 della neonata Spagna post-franchista. Juan José Moreno Cuenca, che ai tempi del film era noto non per fatti positivi, ma per come si guadagnava da vivere scippando borsette a signorine e per diverse rapine a mano armata nelle banche della sua terra natia, Barcellona. Si fece notare già alla tenera età di 9 anni per rubare veicoli e fuggire dalla polizia a gran velocità, usando dei cuscini e dei trampoli ai piedi per i pedali a causa della sua statura troppo piccola... ma a 12 anni la sua vita ebbe una fatale piega, dato che tolse la vita a una donna durante uno dei suoi scippi: cadde a terra e fu investita da uno dei suoi molteplici veicoli rubati, morendo sul colpo. E già a 15 anni conobbe il carcere barcellonese di Modelo...
Juan José Moreno Cuenca, noto come "El Vaquilla", racconta a briglie sciolte la sua vita da giovane delinquente al giornalista Xavier Vinader. Orfano del padre, il 23enne delinquente racconta come cambiò in breve tempo la sua vita da quando sua madre finì in carcere, sfruttando l'uso del flashback per narrare la sua infanzia...
Il passare del tempo non ha avuto pietà per la maggior parte del genere quinqui, ma nel caso di Yo, el Vaquilla la pellicola si lascia vedere per i suoi inseguimenti e per il suo crudo neorealismo (droga, povertà, nudismo). Fotografia frizzante e coloratissima dalla mano efficace di Carles Gusi, ma che in alcune stampe è troppo torbida, in quanto ha urgentemente bisogno di un restauro in alta definizione. Attori non professionisti (spicca sopra tutti il pupillo del regista, Angel Fernandez Franco) che non avevano paura della cinepresa, ambientati a pennello in una Barcellona dalle sfumature pessimistiche: mettono in risalto una Barcellona poco conosciuta dal pubblico occidentale, quella Barcellona emarginata a causa della miseria imperante di alcuni quartieri periferici... lontano dalle locations da cartolina, la cui sopravvivenza è garantita dal turismo. Oltre a ciò, il regista affonda il pedale sull'amicizia inossidabile in tali quartieri poveri, che da' un tocco di realismo e di efficienza alla biografia del Vaquilla. Giorno dopo giorno i crimini commessi dai ragazzini residenti in tali quartieri aumentano a vista d'occhio, e i piccoli reati si trasformano in reati molto più seri. La colonna sonora, realizzata dalla band musicale dei Los Chichos, ti entra nell'orecchio e difficilmente la si può dimenticare... qui hanno avuto il tempo per allargarsi come in Deprisa, Deprisa (1981), rendendo il tutto un'istantanea della Spagna ancora in transizione dalla morte di Francisco Franco.
La pellicola, a differenza di altre del genere quinqui, non è mai uscita dalla Spagna; sebbene il regista aveva a disposizione un budget molto risicato, il messaggio di fondo rimane inalterato in tutto il film.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!
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