[Giallorrido #2] Terza Ipotesi su un Caso di Perfetta Strategia Criminale - 1972
Anno: 1972
Regista: Giuseppe Vari
Casa di produzione: Castor Film, Ital-Victoria Film
Paese di produzione: Italia
CAST
Lou Castel: Carlo Ossani
Beba Loncar: Olga
Adolfo Celi: commissario Ghezzi
Massimo Serato: Mario Ceccarelli
Umberto D'Orsi: avvocato Romanò
Renato Baldini: maresciallo Notarantonio
Antonio La Raina: ingegnere Mauri
Consalvo Dell'Arti: vicequestore Portella
Carlo Landa: Roversi
Renato Malavasi: Vincenzino Rocca
Fortunato Arena: don Salvatore Aniello
Domenico Maggio: Caruti
Carla Mancini: dipendente del night-club
ATTENZIONE: SPOILER (anche se è orribile)!
Polpettone senza capo né coda che pretende di fare il verso al capolavoro dei gialli politici italiani, Indagine su un Cittadino al di Sopra di Ogni Sospetto (1969), per cui vi consiglio di portarvelo a casa vostra se siete dei VERI appassionati del genere... ma per il resto statevene alla larga! Il sig. Vari è abbastanza conosciuto negli spaghetti-western, soprattutto per Prega il Morto e Ammazza il Vivo (1971), perla sconosciuta che ha ispirato Tarantino con il suo The Hateful Eight del 2015, in quanto la narrativa combaciava quasi perfettamente. Esponente poco noto del genere melodrammatico, sin dal suo debutto alla regia nel 1953 con Infame Accusa.
Il giovane ed avventato fotografo Carlo e la sua modella Olga assistono inconsapevolmente a un omicidio di un Procuratore della Repubblica. Invece di denunciare il tutto alla polizia, Carlo usa le foto dell'omicidio per ricattare Ceccarelli, un pornografo legato a doppio filo con la malavita romana. Sia la stampa che la mafia vogliono avere quelle foto incriminanti, ergo spunta dall'ombra un killer professionista che toglie di mezzo gli assassini raffigurati nelle foto di Carlo, e chi è collegato a tali negativi...
Nessun decollo per la pellicola, a causa del budget molto economico per realizzarla. E tutto questo si risente anche nei personaggi, tra cui Lou Castel che non sfonda per niente nel suo ruolo da protagonista... ma viene tenuto a galla dal sempre affidabile Adolfo Celi. Credo che non abbia avuto nemmeno i soldi per assumere un buono sceneggiatore. Ma giusto per assicurarsi una proiezione in una sala, giù di nudità gratuite e di morti. Le sorprese, tipiche dei gialli politici, sono quasi del tutto assenti, tranne per il finale.
Se capita un passaggio televisivo di tale film, munitevi di olio di ricino... e buona suspense.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!
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