Cacciatore di Uomini (Insan Avcisi) - 1975
Anno: 1975
Regista: Duygu Sagiroglu
Casa di produzione: Ugur Film
Paese di produzione: Turchia
CAST
Cuneyt Arkin: Metin
Turgut Ozalay
Tarik Simsek
Yavuz Selekman
Reha Yurdakul
Sevda Aktolga
Meral Deniz
Hikmet Tasdemir
Zafer Par
Ata Saka
Adnan Mersinli
Yusuf Sezer
Ismet Erten
Ihsan Gedik
Oktar Durukan
ATTENZIONE: SPOILER!
L'ultima volta che vi ho parlato del cinema turco è stata quando l'imperatore Meiji era ancora vivo, ma finalmente una di queste è finita sotto la nostra lente... ed oggi la vedremo insieme. Duygu, a partire dal 1956 lavorò come grafico e decoratore presso il Teatro Kuçuk Sahne (che chiuse i battenti nel 2018) e anche negli USA, tanto da vincere una borsa di studio. Quando tornò in Turchia, nel 1959 lavorò come assistente alla regia in "Karacaoglan'in Kara Sevdasi", al fianco di Atil Yilmaz; per un breve periodo lavorò come esattamente fece con Atil, direttore artistico e scenografo fino al suo debutto alla regia nel 1965: "Bitmayan Yol". Lasciò il cinema nel 1976 e divenne insegnante nel 1979 all'Accademia delle Belle Arti di Istanbul. Passa a miglior vita il 29 aprile del 2023, all'età di 90 anni. La Turchia poteva già contare su una sua schiera di attori notevoli, primo fra tutti il sig. Cuneyt Arkin: tutt'oggi vivo e sereno, 84enne, specialista in arti marziali; più volte accreditato all'estero come "George Arkin" e definito come "l'Alain Delon turco" (Turkish Star Wars del 1982 è il suo film più noto... alert: extreme trash!).
Se avete uno stomaco forte e siete degli amanti sfegatati dell'heroic bloodshed di John Woo, con decine di morti qua e là a colpi di proiettile e di cazzotti, accomodatevi. Perché si tratta di uno dei film più violenti mai realizzati, a livello mondiale. Ad esempio, insegue un delinquente all'interno di un bagno turco (hamam), lo chiude all'interno di una cassa in legno e lo brucia vivo... con tanto di calci dall'interno per aprirla. A differenza delle altre coproduzioni con la Turchia, la ritengo la più riuscita in assoluto per il suo artigianato privo di qualsiasi banalità sul grande schermo. Tralasciando la sceneggiatura al risparmio, il film assume toni melodrammatici simili a quelli di Woo (vendetta, nessun rimpianto, giustizia privata), il tutto colmo di sfumature politiche: la Grecia, l'eterno nemico della Turchia.
Simbolo che le coproduzioni italo-turche avevano un grande potenziale... sfruttato nel peggiore dei modi, ma alcuni di questi prodotti sono rimasti illesi dal letale giudizio del tempo.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!
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