Il Più Strano Muore (The Odd One Dies) - 1997

 
Anno: 1997
Regista: Patrick Yau
Casa di produzione: Milkyway Image LTD
Paese di produzione: Hong Kong, Cina

CAST
Takeshi Kaneshiro: Mo
Carman Lee Yeuk-Tung: sicario assunto da Mo
Bin Yue-Man: Tony
Ken Choi Fung-Wah: Simon
Tian Min-Zu: direttore dell'hotel
Lee Diy-Yue: George

ATTENZIONE: SPOILER!

Se siete rimasti all'oscuro sul sig. Takeshi, vi invito caldamente a visionare "Fallen Angels" (1995) e "Hong Kong Express" (1994)... è la conferma definitiva sul grande schermo che costui è il degno erede di Klaus Kinski. Il suo costante silenzio e le sue espressioni facciali, con dei dialoghi al minimo sindacale, ci dimostra che non ha problemi a fare sul serio. Quarto film prodotto e girato dall'appena creata Milkyway Image, che ben presto diventerà una delle pietre miliari della seconda Nouvelle Vague del porto profumato di fine anni '90: il passaggio dal Regno Unito alla Cina ha portato anche all'ondata degli independent movies in tale territorio, che vedranno in Fruit Chan il regista di riferimento. Come da tradizione della casa, Jean-Pierre Melville è citato quasi ovunque nelle loro opere, compresa quest'ultima... anche nel sottogenere degli hitman movies.


Dopo il fallimento di una triade, Mo è alla disperata ricerca di soldi facili... e decide di fare il sicario. I suoi anticipi in denaro se li gioca tutti in una partita di poker, la fortuna ha la meglio su di lui e vince una somma notevole... ed è vicino a rinunciare all'assassinio, così cerca un sicario che possa prendere il suo posto. Trova una donna per l'incarico e accade l'inaspettato: Mo si innamora di lei, di colpo si trova a scegliere tra il compiere da solo l'assassinio o lasciarlo fare a lei... 


Debutto alla regia di Patrick Yau, che qui omaggia la fotografia delle pellicole di Wong Kar-Wai: colori accesi in forte contrasto con la penombra circostante, assieme a un'inquadratura inclinata di 30 gradi che da' un tocco di originalità al tutto. Se siete attenti ai dettagli e ai movimenti dei personaggi, riderete di gusto... e vi commuoverete assieme alla storia d'amore, assolutamente non scontata e priva di momenti imbarazzanti, che al finale vi farà mandare in fibrillazione. Regna nella pellicola il silenzio quasi assoluto, molto più comprensibile di mille parole. La colonna sonora contribuisce alla perfezione sul silenzio in questione... xilofoni, samba, jazz e rock 'n roll. Takeshi ti rende partecipe dei fatti che avvengono nella pellicola, assieme alla sua disperazione (silenziosa) per essere un qualcuno: tanto da tagliare le dita al boss di una triade locale... e Carman è sulla sua stessa sponda. Solitaria, senza trucco e contusa, ma che non perde mai il suo fascino. Un abbraccio a loro è più che necessario.


Nonostante l'unicità della pellicola, al botteghino fu un sonoro flop: appena 1,717,565 di dollari (194.315 euro). Tipico dei primi tempi della Milkyway.

Ci troviamo davanti a uno dei prodotti più rappresentativi della seconda Nouvelle Vague, senza pretese e ricca di innovazioni che saltano all'occhio ai più stagionati cinefili...
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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