Canne Mozze - 1977

 
Anno: 1977
Regista: Mario Imperoli
Casa di produzione: Schilton Cinematografica, Silvia Film
Paese di produzione: Italia

CAST
Antonio Sabàto: Giovanni Molé
Ritza Brown: Silvia
John Richardson: Michele
Attilio Dottesio: Don Carrara
Claudio Cuomo: Martucci
Roberto Panico: Giuseppe
Jean-Pierre Sabagh: Piero
Renata Franco: Maria
Luciano Bonanni: commissario

ATTENZIONE: SPOILER!


Trattasi dell'ultima pellicola firmata dal sig. Imperoli, rilasciata tre mesi prima (5 agosto) della sua morte prematura nel dicembre del 1977. Per chi non lo conoscesse, cominciò a farsi conoscere nella celluloide tramite il genere sempreverde delle commedie sexy all'italiana: fu grazie a lui che Gloria Guida debuttò sul grande schermo con "La Ragazzina" nel 1974 e si fece notare da altri registi come Michele Massimo Tarantini e Fernando Di Leo... ed oltre a ciò, nel genere poliziottesco ci regalò una perla capace di detronizzare anche il Tarantino statunitense, adatto solo per stomaci forti e anche per i cinefili più affamati del genere: "Come Cani Arrabbiati" di un anno prima, che fino al recupero della Camera Obscura nel 2014, circolava su una videocassetta di pessima qualità dai sottotitoli in greco. 


Giovanni Molé, noto sicario della mafia siciliana, vuole vendicare la morte di suo fratello: tolto di mezzo da un membro della cosca rivale di Carrara. E per ritornare in Sicilia evade, non senza prima rifugiarsi in una villa che all'apparenza sembra deserta... appena giunti in casa i neo-sposi Silvia e Michele, li sequestra ed architetta la sua vendetta.




Sebbene sia l'ennesima produzione a basso costo made in Imperoli, non intacca assolutamente l'atmosfera cruda della pellicola. Gli eventi sono poco spettacolari, ma vengono accompagnati da dei ritmi serrati che neutralizzano subito la noia. Contrariamente al titolo della pellicola, il nostro protagonista usa una pistola compatta per quasi tutto il film, fino a quando il leggendario fucile a canne mozze fa' la sua apparizione al finale: usata da un Sabàto che non ho mai visto così impassibile e dal volto pietrificato per difendere la sua intoccabile famiglia. Nemmeno una elegante Brown riesce a distrarci dal vendicativo Sabàto, sebbene provi a scaldare l'atmosfera nella villa assieme a Richardson, che dopo pochissimo tempo comincia a sentirsi sopraffatto dalla situazione in corso ed a perdere lucidità a causa della sua gelosia nei confronti di Sabàto. Dal primo all'ultimo fotogramma assaporerete un clima denso e disperato, ma incredibilmente lo spettatore rimane sereno in ogni singolo minuto della pellicola. 


Passabile e guardabile anche a distanza di anni, nonché una delle commistioni più riuscite tra mafia movie e poliziesco che creano un prodotto unico.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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