Una Iena in Cassaforte - 1968

 
Anno: 1968
Regista: Cesare Canevari
Casa di produzione: Fering
Paese di produzione: Italia

CAST
Dmitri Nabokov: Steve
Maria Luisa Geisberger: Anna
Ben Salvador: Juan
Alex Morrison: Albert
Karina Kar: Karina
Cristina Gaioni: Jeanine

ATTENZIONE: SPOILER!

"Quel Pomeriggio di un Giorno da Cani", ma al posto dei cani vi sono cinque rapinatori di banche... ed al posto di una banca vi è un piccolo castello, che sarebbe la celeberrima Villa Toeplitz a Varese. Talmente raro che la copia in DVD sembra sia uscita da dei sotterranei di qualche archivio cinematografico sommerso da un mare di polvere e di muffa, forse accanto alla bobina cercata da mezzo pianeta (che il mio collega conosce molto bene...), dato che il format video è a metà strada tra quello di una videocassetta e di un VCD orientale. Urge una breve biografia sul regista: brevemente attore appena dopo il termine del secondo conflitto mondiale, debuttò nel 1965 con uno spaghetti western intitolato "Per un Dollaro, a Tucson si Muore" e si fece subito conoscere per il suo colorito repertorio del cinema di genere italico, persino a chiudere un genere di grande successo e riconosciuto internazionalmente come il giallo all'italiana nel 1982 con "Delitto Carnale"! E assieme a quel delitto che concluse il genere, Cesare concluse la sua carriera nel mondo della celluloide.


Cinque rapinatori di banche noti in Europa (Klaus dalla Germania, Albert dalla Francia, Juan dalla Spagna e Karina dal Marocco), si danno appuntamento in un castello isolato per dividere un numero enorme di diamanti nascosti precedentemente nel castello dal loro boss, ormai defunto: Boris. Sua moglie, Anna, dirige l'incontro. Sfortunatamente, le pietre sono collocate in una cassaforte e servono cinque chiavi per aprirla, distribuite da Boris ai suoi colleghi. Albert sconvolge il gruppo per essersi fabbricato da solo la sua chiave, ma anche per la sua dolce metà, Jeanine. Molto presto la situazione precipita nel castello, tra avidità, tradimenti e sfiducia al sapore di piombo.


Istantanea psichedelica di come la demenza possa prendere il sopravvento, anche sotto le vesti di commedia. Sebbene sia stato girato con un budget molto limitato, il risultato è stato uno dei più clamorosi. Nemmeno una sbavatura visibile al microscopio. Fanno la loro parte anche le ragazze con i loro abiti sgargianti e brillanti, dalla bellezza senza tempo. 
Anche i delitti sono fuori dal coro per la loro creatività, e non sono nemmeno di stampo argentiano... ergo è una tappa obbligatoria per gli amanti del genere. La pellicola ha lo stesso effetto dell'aceto balsamico: trama dal sapore aspro, ma dal retrogusto dolce per il suo essere presa poco sul serio.


Così oscuro, così sorprendente da meritare con urgenza un restauro in 4K.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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