La Notte dell'Ultimo Giorno - 1973

 
Anno: 1973
Regista: Adimaro Sala
Casa di produzione: Cine Uno
Paese di produzione: Italia

CAST
Tony Kendall: Beppe Banti
Erna Schurer: la ragazza aspirante suicida
Fiorenzo Fiorentini: l'attore teatrale
Marina Malfatti: Francesca
Enrico Maria Salerno: Giorgio Bardelli
Corrado Pani: Sandro
Franco Fabrizi: Sergio Varzi
Alessandro Perrella: Tony

ATTENZIONE: SPOILER!

Cosa vi sia stato in tale notte è certo: la tensione con una spirale diretta verso l'alto, senza alcuna interruzione. E cosa vi sia stato dietro alla cinepresa è un mistero: dato che sul regista si viene a sapere che abbracciò il mondo della celluloide al suo momento del boom durante gli anni '50. Prima truccatore, poi produttore, ed infine esordisce alla regia nel 1965 con "Il Mito", ampiamente massacrata dalla censura per il nudo costante della sig.rina Lydia Alfonsi... prosegue la sua carriera anche come sceneggiatore, fino al suo ritiro definitivo dai riflettori in tale pellicola. Non si seppe più nulla di lui sino alla sua ricomparsa a sorpresa nel 2006 come scrittore, pubblicando due libri per la Herald Editore (Eddie l'Allegro; Merluzzi e Baccalà Hanno Occhi Differenti)... sino al suo passaggio a miglior vita nel 2011. Spero che in futuro X-Files faccia una puntata a tema su tale regista... ne abbiamo di materiale capace di attirare amanti del mistero dal globo!


Beppe Banti è alle prese con il suo ultimo film, intitolato "La Fiammata". Disprezzante del cinema di stampo commerciale, sarà costretto a fare i conti con i produttori e gli attori, sino a quando Sergio Varzi (pezzo grosso che la distribuzione voleva nel film) non viene freddato dallo stesso Banti con un colpo di pistola, davanti a tutti. Si scatena la caccia all'uomo, che troverà la sua fine in un villaggio western nella periferia romana.


Scontro fatale tra capitalismo e creatività, il tutto accompagnato da una eccellente colonna sonora firmata da Stelvio Cipriani. Bizzarro nella sua denuncia al potere in salsa cinematografica (esemplare il dito medio davanti alla cinepresa!), geniale nei suoi costanti primi piani e nel crollo mentale del protagonista dopo il fallimento del suo progetto su celluloide. Come si è già intravisto nella trama, Kendall sceglierà il delitto come ultima spiaggia per la sua lotta contro il sistema dell'epoca... che si vedrà puntati contro i mitra della polizia nel finale. Letteralmente scarso nei dialoghi e nei monologhi durante la prima metà, talmente tanto che sembrerà di visionare un film diverso; ma la redenzione scatterà dopo la morte di Fabrizi... tra simbolismi e un cast stellare quasi del tutto nell'ombra, mi è sembrato di vedere all'opera Damiano Damiani (se lo avesse girato lui, avrebbe letteralmente demolito i botteghini dell'epoca).


Se siete in cerca di un cult che attende di uscire dall'oscurità che lo circonda, appuntatelo in una vostra lista e portatevelo a casa non in una teca di vetro... ma di cristallo: merita davvero!
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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