Signora in Nero (Lady in Black) - 1987

 
Anno: 1987
Regista: Sun Chung
Casa di produzione: Cinema City Company Limited
Paese di produzione: Hong Kong, Cina

CAST
Brigitte Lin: Chan Mai-Fung
Tony Leung Ka-Fai: Chan Kin-Sang
Kitman Mak: Sahn/Shanny
Patricia Chong: Ann Cheung
Sek Kin: nonno Leung
Philip Kwok: Kern
Guan Shan: direttore Cheung
Gregory Lee: Chan Ming
Lam Chung: sig. Lam
Wong Kam-Kong: Shanghai Wong
Cheng Mang-Ha: nonna di Shanny
Leung Hak-Shun: direttore del casinò

ATTENZIONE: SPOILER!

Terzultima opera di un Veterano con la V maiuscola, appena uscito dalla casa in cui si fece le ossa (Shaw Brothers) sin dagli inizi degli anni '70. Se le fece talmente bene che fu un pioniere nel campo della fotografia, dato che annovera tra i primi registi della Shaw ad usare la neonata "steadicam". Abile nell'avventurarsi in generi diversi tra di loro come dal giallo alle commedie romantiche, dal melodramma alle arti marziali tali da guadagnarsi l'appellativo dell"Henri Verneuil" del porto profumato (conteso anche da Tsui Hark).

Sang lavora in una impresa dell'edilizia, che pur di guadagnarsi notorietà e tentare la scalata sociale, gioca grosse somme di denaro e prova in ogni modo ad ingraziarsi il suo capo... fino a quando non accumula debiti per ben 440.000 dollari. Sua moglie, Chan, prova ad aiutare finanziariamente suo marito, falsificando la firma del capo dell'impresa su un assegno... ma sfortunatamente viene a conoscenza che il suo coinquilino non riuscirà a restituire quella somma in tempo. Che fare, ora? Durante un viaggio in Thailandia, Sang ricorre alla più vergognosa delle soluzioni: scaraventa in mare sua moglie, per poi racimolare soldi dall'assicurazione per coprire i suoi debiti di gioco. Chan sopravvive e ritorna a Hong Kong per vendicarsi...

La sig.ra Brigitte, qui al di fuori dei suoi soliti ruoli da seduttrice nei "wuxiapian", ci fa' alzare dalla sedia per le sue doti poliedriche nel ruolo di una moglie disillusa dal proprio marito, nonché irresponsabile e disposto a tutto pur di consolidare il suo vizio per il gioco d'azzardo. E il dettaglio che ci fa' saltare sulla sedia è che una simile disavventura può tranquillamente accadere nella vita di tutti i giorni... ergo ci troviamo a un prodotto di stampo hitchcockiano, data l'alta tensione e l'aria di vendetta che impera nella celluloide. Dimostrazione chiarissima di come le cose fuori controllo siano capaci di dare il colpo di grazia ad un matrimonio, assieme all'amore di una coppia: il tragicomico è anche l'ingrediente principale della pellicola, dato che sia il nonno che il figlio della coppia reagiscono di impulso (in pieno stile shakesperiano) e i momenti di pace scarseggiano per dare posto alla durezza... tale da far togliere il cappello anche al nostrano Damiano Damiani.


E per riprenderci allegramente dalla batosta di poco prima, è meglio che la Signora in Giallo si guardi le spalle... perché la Signora in Nero potrebbe presto soffiargli il podio in fatto di scrivere romanzi gialli.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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