G@me - 2003

 
Anno: 2003
Regista: Satoshi Isaka
Casa di produzione: Toho
Paese di produzione: Giappone

CAST
Naohito Fujiki: Sakuma Shunsuke
Yukie Nakama: Chiharu/Juri Katsuragi
Ryo Ishibashi: Katsutoshi Katsuragi
Izam: ex-ragazzo di Chiharu
Ryudo Uzaki
Taigi Kobayashi

ATTENZIONE: SPOILER!

Satoshi Isaka è uno di quei registi che ha avuto l'occasione di sorvolare il panorama degradante del cinema giapponese sin dalla fine degli anni '90: martellante nelle opere commerciali e tanto fumo negli occhi. Assieme a lui, in aereo, vi militavano altre leggende come Takeshi Kitano e Takashi Miike, che all'indomani del terzo millennio non hanno mai smesso di lavorare in prodotti mai invecchiati male. Padre di un ex-giocatore di baseball (Hajime Isaka), si fece conoscere nel 1996 con "Focus"; film di denuncia sul modus operandi dei media nipponici, manipolativi e propagandistici. Da allora è stato una presenza costante sia nel cinema che nelle fictions televisive, fino al suo approdo attuale come professore di scienze umane e sociali alla Sagami Women's University a Sagamihara.

Sakuma Shunsuke, manager pubblicitario con uno stile di vita particolarmente elevato, lavora sodo per ben due anni su una nuova campagna per la "Mikako Beer"; fino a quando il vice-presidente della compagnia non decide di bocciare il suo progetto. Degradato di ruolo, sfoga il suo malcontento nell'alcool e si avvicina al quartier generale degli amministratori dell'azienda... improvvisamente una ragazza scavalca il muro della casa (Juri Katsuragi), che in seguito rivelerà essere la figlia maggiore del vice-presidente, avuta da lui tramite una relazione extraconiugale. Juri vuole architettare ad ogni costo un rapimento per vendicarsi del padre, Shunsuke tentenna e si lascia trascinare da lei. Si scoprirà in seguito che Juri aveva architettato il tutto per coprire un omicidio commesso da lei stessa, per poi far ricadere la colpa sul suo ex-fidanzato (Izam).

Bisogna ammetterlo: nonostante non accada niente di violento, è una produzione al di sopra della media. Ha il suo spazio anche l'intreccio amoroso, per nulla volgare e mai scivolato verso il banale; in tale spazio è prevista anche una massiccia dose di suspense, soprattutto quando Naohito architetta la sua controvendetta nei confronti di Yukie. Se odiate la banalità, con la trama andrete a brindare: se pensavate di essere fermi sul principale andazzo del film, verso il secondo tempo dovrete prepararvi allo shock... assieme a Naohito. Intricata, satura di colpi di scena, esplicativo nelle preparazioni della polizia giapponese in casi di rapimento e utile anche per lezioni di japanglish.


Morale? Se siete in cerca di un videogioco come si deve, proponete a uno sviluppatore il film in questione... creerà il degno erede di Layton.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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