Un Uomo dalla Pelle Dura - 1971

 
Anno: 1971
Regista: Franco Prosperi
Casa di produzione: White Mountain Films, Cinegai S.p.A.
Paese di produzione: Italia

CAST
Robert Blake: Teddy "Cherokee" Wilcox
Ernest Borgnine: capitano Perkins
Catherine Spaak: Claire Wilson
Gabriele Ferzetti: Tony La Monica
Tomas Milian: lo straniero
Orazio Orlando: Mike Durell
Renzo Ozzano: Klaus
Emilio Messina: Chink
Felicita Fanny: la fidanzata di Mike
Gianni Di Segni: Alan
Camille Keaton: la fidanzata di Teddy nel flashback

ATTENZIONE: SPOILER!

Come avete già notato dalla copertina dell'articolo, ci troviamo davanti al prototipo dello storico personaggio di Nico Giraldi: con la sola differenza che qui interpreta un hippie dall'aria oscura che potrebbe essere coinvolto nella trama... e anche Robert Blake non sarà da meno. Prosperi è un regista che non ne vuole proprio sapere della banalità nei suoi films, tanto da essere stato l'aiuto regista e lo sceneggiatore dei gialli marchiati Mario Bava. Accumulata abbastanza esperienza, nel 1966 debutta sul grande schermo con "Tecnica di un Omicidio" ma usando lo pseudonimo di Frank Shannon per farsi notare al pubblico straniero. La sua carriera nel genere poliziottesco è nota per l'avere usato un Ray Lovelock all'apice della sua notorietà in due sue opere che fecero storcere il naso alla censura dell'epoca, tra cui il "Pronto ad Uccidere" del 1976 e l'eccessivamente violento "La Settima Donna" del 1978 che ai tempi scatenò non molte polemiche per i suoi contenuti...

Teddy, un pugile di bassa lega, decide di fare i bagagli e si mette in cerca di una nuova opportunità. Durante il suo viaggio incontra un suo vecchio amico del college e lo porta a conoscere il suo nuovo manager del pugilato, Tony: entrambi diventano immediatamente amici. Ma prima che Teddy possa fare il suo primo incontro sul ring, Tony viene minacciato da ignoti... o il pugile perde, oppure lui morirà. Dopo avere provato qualunque cosa per sabotare l'incontro di Teddy, esso riuscirà a vincere; andrà su tutte le furie con il manager e deciderà di allontanarsi da lui... e verrà tolto di mezzo. Teddy diventerà di colpo il principale sospettato della vicenda e dovrà riuscire a trovare l'assassino per ripulire il suo nome dal fango.

Se la pelle di quell'uomo è dura, lo è anche il film stesso: in diverse scene si tramuta in un road movie, poi in un (soft) horror per i suoi omicidi, ed infine in un giallo puramente all'italiana nello stile del mentore del regista. Anche il linguaggio colorito dei protagonisti è il biglietto da visita del film. E se siete incuriositi dalla presenza di Tomas, mi basta dire che ruberà i riflettori con il suo linguaggio strambo (spoiler: senza ostacoli sulla lingua). Convincente la parte di Borgnine, più che determinato nel scoprire la verità e buono il carisma di Blake, presentato come un tipico accusato che non è privo di difetti. Nel complesso è tranquillamente passabile e rimane un'istantanea del New Mexico nei primi anni '70... completa l'offerta anche la colonna sonora a firma di Carlo Pes.



Franco è uno di quei registi ampiamente ignorati dalla critica e dal pubblico che ti spingono a curiosare ancora di più nella sua carriera... 
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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