Giganti e Giocattoli (Kyojin to Gangu) - 1958
Anno: 1958
Regista: Yasuzo Masumura
Casa di produzione: Daiei Studios
Paese di produzione: Giappone
CAST
Hiroshi Kawaguchi: Yosuke Nishi
Hitomi Nozoe: Kyoko Shima
Osamu Abe: pugile
Koichi Fujiyama: Tadao Yokoyama
Yoshihiro Hamaguchi: guidatore "C"
Tatsuo Hanabu: Fuyuzaki
Fujio Harumoto: Shimomura
Hisako Horigome: Miyuki Fujimoto
Hikaru Hoshi: Kurosawa
Naoyasu Ito: Nakazaki
Yunosuke Ito: Junji Harukawa
Shoji Kawashima: ingegnere
Hiroko Machida: Suzue, la moglie di Goda
Sachiko Meguro: Iwafuji
Fumiko Murata: Kiku, la madre di Kyoko
Sho Natsuki: Minami
Michiko Ono: Masami Kurahashi
Kyu Sazanka: Ryuko Higashi
Kinzo Shin: Kohei Yashiro
Tsuneko Sudo: anziana sig.ra
Yasushi Sugita: produttore
Munehiko Takada: guidatore "A"
Hideo Takamatsu: Ryuji
Toru Takami: Okkotsu
Eiichi Takamura: Akimura
Kisao Tobita: Matsutani
Masahiro Tsumura: guidatore "B"
Mantaro Ushio: Natsuki
Tetsuya Watanabe: cantante
Aiko Yamakawa: Sumiko Kikumura
Kenji Oyama: Kita
ATTENZIONE: SPOILER!
Tre aziende dolciarie (World, Giant e Apollo) sono continuamente in conflitto tra di loro, soprattutto in ambito pubblicitario. Ma tra le fila della World il pubblicista Nishi nota per puro caso la tomboy Shima, mentre sorseggiava del caffè in un bar locale: instancabile tassista dai denti sporchi che ha come unica preoccupazione i suoi girini nell'acquario. Diventerà la nuova mascotte dell'azienda e sarà il biglietto da visita delle loro martellanti campagne pubblicitarie che susciteranno non pochi dubbi all'interno della sede aziendale, tra cui la fatica nelle vendite dei dolciumi... e la sensazione di Nishi dell'avere fatto il passo più lungo della sua vita, che comporterà anche il ritiro di Shima dai riflettori della dolciaria per passare a quelle delle case discografiche...
Illustrazione più che perfetta dell'americanizzazione del Giappone nell'immediato dopoguerra: il capitale conta più di qualsiasi cosa e bisogna competere con ogni mezzo possibile. La televisione, assieme alla stampa, diventano armi efficienti per svuotare le menti degli individui che ci circondano e tramutarli in delle macchine prive di anima... facilmente manovrabili non solo dalle grandi aziende, ma anche dal potere. Come ho già anticipato poco prima, brillano sopra tutti Nozoe e Kawaguchi: rispettivamente per la sua innocenza su una scacchiera molto più grande di lei, lui per il suo volersi liberare da questa trappola (dolce), ma che alla fine si arrende e rimarrà per avere un tetto sopra la testa, nello stile di Mattia Pascal... eccezionale anche in ambito fotografico, dai colori caldi ed accesi, ma soprattutto per la sequenza dell'accendino malfunzionante che simula i ritmi veloci delle fabbriche della World, ritmi che faticano a sopportare anche gli stessi lavoratori... completa il tutto l'atmosfera (tragi)comica della pellicola, da farci rimanere con il sorriso sulle labbra, sebbene il messaggio è attuale più che mai.
Ed un sorriso va' anche alla Arrow Video, che ha recuperato questa perla...
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!
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