Vi accompagniamo in un mondo di curiosità e mistero, dove alcune pellicole aspettano di essere ritrovate, oppure di essere recensite.
Sinceramente, Charlotte (Signé, Charlotte) - 1985
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Anno: 1985 Regista: Caroline Huppert Casa di produzione: Les Films de la Tour, France 3 Paese di produzione: Francia
CAST Isabelle Huppert: Charlotte Niels Arestup: Mathieu Christine Pascal: Christine Roland Blanche: rappresentante di scherzi e trucchi Nicolas Wostrikoff: Freddy Josine Comellas: Jacqueline Michel Fortin: ispettore Bérangère Gros: Marie-Cécile Eduardo Manet: Emilio Tina Sportolaro: infermiera Chinon François Berléand: inserviente sospettoso delle PTT Frédéric Bourboulon: lavoratore François Borysse: proprietario del bistrot Herman Braun: marito di Charlotte Chantal Bronner: Marie Philippe Delevingne: amico di Mathieu Caroline Faro: Irène, la babysitter Baptiste Heynemann: Vincent Justine Heynemann: Emilie Laurence Masliah: l'americana Claude Ménard: ragazza sul treno Laurence Mercier: madre di Christine
ATTENZIONE: SPOILER!
Girato dalla sorella di Isabelle, debuttò come attrice in una pellicola che porta la firma del leggendario Jean-Luc Godard ("Crepa Padrone, Tutto Va Bene" del 1972): in seguito si fece strada dietro le quinte con svariati ruoli da sceneggiatrice o da assistente alla regia, fino al suo debutto come regista nel 1977 per la televisione ("No Trifling With Love"). Da allora ha girato più di 30 pellicole esclusivamente per la TV, fino alla più recente del 2015 ("Un Père Coupable"), con l'eccezione di una singola celluloide uscita al cinema... dove vi scrive sia la sceneggiatura che il testo della canzone che canta Isabelle all'inizio del film. Si segnala che è piuttosto attiva in ambito teatrale, nel quale si fece conoscere con una commedia intitolata "La Vera Storia di Jack lo Squartatore" (La Véritable Histoire de Jack l'Eventreur) al caffè-teatro Sélénite a Parigi, dove per un anno si registrò il tutto esaurito; così decise di creare una compagnia (La Compagnie du Manoir) attiva tutt'oggi...
Dopo aver trovato morto Bernard, la cantante Charlotte decide di fuggire e di rifugiarsi a casa del suo vecchio amante Mathieu, prossimo a sposarsi. Mathieu decide di nasconderla a casa sua, ma fugge con il passaporto di Christine per evitare di destare sospetti alla polizia. Mathieu la raggiunge con l'intento di aiutarla ad attraversare la frontiera con la Spagna, e durante la sua traversata, si innamora nuovamente di lei... ma quando saranno a poca distanza dal confine, Christine li raggiunge per chiarire il suo ruolo nella situazione. Nel mentre, Charlotte riesce a fuggire grazie all'aiuto di un camionista.
Guazzabuglio piacevole tra il road movie e il genere romantico, dove la sig.rina Isabelle ruba la scena senza nemmeno sforzarsi più di tanto. Con la sua voce ammalia lo spettatore e lo rende partecipe di questa sua disavventura con un uomo che la respinge e la attira verso di sé... in cerca di una nuova identità tramite il riformare il proprio guardaroba (dai camici dell'ospedale a un vestito dal rosso acceso). La sig.rina Pascal esce qualche volta dalla sua recitazione anonima e sgancia un po' di carisma nelle scene importanti del film (come il versare qualche lacrima all'incontro con Niels), Niels non male nella sua poliedricità (memorabile la scena in cui alza la voce di scatto con Isabelle a casa sua) e le scene d'azione che ci salvano dai momenti stagnanti sono ben riuscite: di impatto ed impreviste.
Fortunatamente recuperato dalla StudioCanal, merita una visione se siete in cerca di un road movie meno serio e più soft nella sua esecuzione. Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!
Finalmente, dopo aver esplorato insieme questo sottobosco cinematografico intriso di pellicole ingiustamente e giustamente dimenticate, è giunto il momento di condividere con voi il mio metodo di ricerca e di visione di tali pellicole. Se avete pazienza e un'ottima padronanza in diverse lingue, vi troverete come se foste a casa vostra in tali ambienti virtuali; soprattutto se la voglia di sapere è così forte che si fatica a contenere, anche per cercare solo un regista e una colonna sonora. Dove si possono reperire (legalmente) le pellicole trattate, e che in futuro tratteremo sul blog? - RaiPlay [ottima fonte per delle pellicole straniere/italiane ricercate] - Hong Kong Movie Channel Eight [emerso di recente su YouTube, ha recuperato pellicole che credevo irreperibili] - Minerva Pictures [il più grande canale di streaming cinematografico su YouTube] - PopCornTV [streaming gratuito su una WebTV legalmente registrata] - Korean Classic Film [canale YouTube della Korean Film Archi
Anno: 1971 Regista: Marcel Carné Casa di produzione: Compagnie Franco Coloniale Cinématographique, Les Production Belles Rivas, West Film Paese di produzione: Francia, Italia CAST Jacques Brel: il giudice Bernard Level Catherine Rouvel: Danièle Lebegue Charles Denner: Graziani Didier Haudepin: François Level Michael Lonsdale: il commissario Bertrand Paola Pitagora: Laura Roland Lesaffre: Michel Saugeat François Cadet: Rabut Serge Sauvion: Bonetti Françoise Giret: Geneviève Saugeat Jean-Roger Caussimon: commissario-capo Lagache Boby Lapointe: Louis Casso Harry Max: Moulard Luc Merenda: Marco Luc Ponette: Rivette Jean Franval: dottor Sabatier ATTENZIONE: SPOILER! Ispirato a un episodio di cronaca nera realmente avvenuto a Bordeaux nel 1954 (affaire Grangé), fu il penultimo film girato da uno dei registi più prolifici nella storia del cinema francese. Autore del più grande capolavoro del cinema sonoro francese Les Enfants du Paradis (1945) e del dramma psicologico di Hotel du Nord (19
Anno: 1970 Regista: Duccio Tessari Casa di produzione: Lombard Film Paese di produzione: Italia CAST Frank Wolff: commissario Duca Lamberti Raf Vallone: Amanzio Berzaghi Gill Bray: Donatella Gabriele Tinti: Mascaranti Eva Renzi: moglie di Lamberti Gigi Rizzi: Salvatore Beryl Cunningham: Herrero Checco Rissone: Salvarsanti Elga Machaty: Carletta Marco Mariani: Franco Baronia Wilma Casagrande: Concetta Jack La Cayenne: l'altro Franco Baronia Stefano Oppedisano: collega di Salvatore ATTENZIONE: SPOILER! Trasposizione su grande schermo del romanzo di Giorgio Scerbanenco: " I Milanesi Ammazzano al Sabato ", pubblicato mesi prima della sua morte, intorno al 1969. La pellicola fu criticata per la maggior parte sulla sua musica barocca e psichedelica di Gianni Ferrio, come "inconsistente con l'atmosfera del film". All'estero è stata distribuita con un minutaggio di 95 minuti, in quanto si sono armati di forbice e hanno lasciato sul pavimento ben 6 minuti di pell
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