Bollettino Cinematografico #9: Gli Hitman Movies in Salsa Giapponese
Cari spettatori del Sottobosco, ben ritrovati in questo nuovo appuntamento del Bollettino in salsa piccante... ed anche amara. Sottogenere degli yakuza eiga, capace di mille peripezie e guazzabugli a senso unico... in quanto molti dei protagonisti che tratteremo nel seguente articolo non possono redimersi. Ma altri riescono a sopravvivere ed a girare al largo.
Come una Stella Cadente, regia di Toshio Masuda, 1967.
Goro, un giovane sicario di una yakuza di Tokyo, a seguito dell'uccisione di un boss della malavita locale, decide di nascondersi a Kobe. Accusato di omicidio, nel mentre giunge nella metropoli l'ex-ragazza del boss assassinato, assieme a un altro sicario che è sulle sue tracce...
Guardaroba e fotografia fenomenali, in delle locations coloratissime che cercano di rendere meno pesante l'ambientazione nichilista del film. Il dondolo su cui siede Tetsuya Watari nel porto di Kobe meriterebbe un ritratto al MoMA di New York. Watari criticabile per il suo ruolo del sicario pieno di sé e per l'essere donnaiolo... ma quando giungerà in città la stilosa "ingenué" Ruriko Asaoka, capovolge a 360 gradi la sua vita: protegge una vita che doveva togliere per via del suo mestiere. Shishido perfetto nel suo ruolo secondario di sicario, vendicativo ma con raffinatezza.
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Il Mio Volto Rosso nel Tramonto, regia di Masahiro Shinoda, 1961.
Un vendicativo industriale assolda una squadra di sicari per togliere di mezzo una donna che conosce troppe cose di lui. I problemi insorgono quando un tiratore, dilettante, si presenta dinnanzi alla squadra...
Fusione riuscitissima tra il musical ed il sottogenere, ad un passo dalla fotografia di Godard e che non nasconde la sua vena satirica sulla cronaca nera, tanto che uno dei sicari esclama che "queste uccisioni amatoriali stanno divorando il nostro business". Sicari di stampo fumettistico e molto memorabili, tra cui la presenza di una sig.rina di Hokkaido... che ha come animale domestico una capra. Trama appena percettibile, anzi: viene usata come scusa per mostrare le doti dei sicari contro il novellino.
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Golgo 13: Kowloon Assignment, regia di Yukio Noda, 1977.
Duke Togo ritorna all'avventura ed accetta un incarico particolare da dei narcotrafficanti americani: togliere di mezzo il boss della malavita di Hong Kong. Ma giunto al porto, verrà ostacolato da un ispettore di polizia...
Nonostante l'opera puramente commerciale, Chiba impeccabile nelle scene di arti marziali, soprattutto se nei panni del personaggio di Duke... abilmente interpretato già da Ken nel 1973. Numerosi i colpi di scena che ci spingeranno a guardare fino in fondo il film. Notevoli le locations coinvolte nella pellicola, tra Kyoto ed alcuni scorci isolati della penisola di Kowloon, degni di una cartolina di alto livello. Esattamente come la fotografia. Lascia il segno anche la breve apparizione di Etsuko Shihomi, che prima di lasciarci le penne tira qualche calcio contro gli scagnozzi del boss...
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Bullet: Un Proiettile per Amare, regia di Hiromichi Horikawa, 1968.
Un sicario viene accusato di avere mandato a monte un traffico di oggetti di valore, e l'organizzazione lo vuole morto...
Arte alla sua massima forma. Remake di quella famosissima farfalla di un anno prima, qui a colori e intrisa di colori ancor più strambi. Fotografia che raggiunge senza problemi i livelli di Godard e di quasi tutta la Nouvelle Vague francese, personaggi e dialoghi compresi. Yuzo Kayama perfetto nel ruolo del sicario silenzioso e calmissimo in qualsiasi cosa lui faccia. Ruriko Asaoka anche lei nel podio per come sia ossessionata dalla sua persona, soprattutto dalle farfalle. Completa l'offerta anche la colonna sonora, capace di plasmare l'atmosfera del film. Fortunatamente giunto in Italia sul finire degli anni '60.
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Come una Stella Cadente, regia di Toshio Masuda, 1967.
Goro, un giovane sicario di una yakuza di Tokyo, a seguito dell'uccisione di un boss della malavita locale, decide di nascondersi a Kobe. Accusato di omicidio, nel mentre giunge nella metropoli l'ex-ragazza del boss assassinato, assieme a un altro sicario che è sulle sue tracce...
Guardaroba e fotografia fenomenali, in delle locations coloratissime che cercano di rendere meno pesante l'ambientazione nichilista del film. Il dondolo su cui siede Tetsuya Watari nel porto di Kobe meriterebbe un ritratto al MoMA di New York. Watari criticabile per il suo ruolo del sicario pieno di sé e per l'essere donnaiolo... ma quando giungerà in città la stilosa "ingenué" Ruriko Asaoka, capovolge a 360 gradi la sua vita: protegge una vita che doveva togliere per via del suo mestiere. Shishido perfetto nel suo ruolo secondario di sicario, vendicativo ma con raffinatezza.
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Il Mio Volto Rosso nel Tramonto, regia di Masahiro Shinoda, 1961.
Un vendicativo industriale assolda una squadra di sicari per togliere di mezzo una donna che conosce troppe cose di lui. I problemi insorgono quando un tiratore, dilettante, si presenta dinnanzi alla squadra...
Fusione riuscitissima tra il musical ed il sottogenere, ad un passo dalla fotografia di Godard e che non nasconde la sua vena satirica sulla cronaca nera, tanto che uno dei sicari esclama che "queste uccisioni amatoriali stanno divorando il nostro business". Sicari di stampo fumettistico e molto memorabili, tra cui la presenza di una sig.rina di Hokkaido... che ha come animale domestico una capra. Trama appena percettibile, anzi: viene usata come scusa per mostrare le doti dei sicari contro il novellino.
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Golgo 13: Kowloon Assignment, regia di Yukio Noda, 1977.
Duke Togo ritorna all'avventura ed accetta un incarico particolare da dei narcotrafficanti americani: togliere di mezzo il boss della malavita di Hong Kong. Ma giunto al porto, verrà ostacolato da un ispettore di polizia...
Nonostante l'opera puramente commerciale, Chiba impeccabile nelle scene di arti marziali, soprattutto se nei panni del personaggio di Duke... abilmente interpretato già da Ken nel 1973. Numerosi i colpi di scena che ci spingeranno a guardare fino in fondo il film. Notevoli le locations coinvolte nella pellicola, tra Kyoto ed alcuni scorci isolati della penisola di Kowloon, degni di una cartolina di alto livello. Esattamente come la fotografia. Lascia il segno anche la breve apparizione di Etsuko Shihomi, che prima di lasciarci le penne tira qualche calcio contro gli scagnozzi del boss...
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Bullet: Un Proiettile per Amare, regia di Hiromichi Horikawa, 1968.
Un sicario viene accusato di avere mandato a monte un traffico di oggetti di valore, e l'organizzazione lo vuole morto...
Arte alla sua massima forma. Remake di quella famosissima farfalla di un anno prima, qui a colori e intrisa di colori ancor più strambi. Fotografia che raggiunge senza problemi i livelli di Godard e di quasi tutta la Nouvelle Vague francese, personaggi e dialoghi compresi. Yuzo Kayama perfetto nel ruolo del sicario silenzioso e calmissimo in qualsiasi cosa lui faccia. Ruriko Asaoka anche lei nel podio per come sia ossessionata dalla sua persona, soprattutto dalle farfalle. Completa l'offerta anche la colonna sonora, capace di plasmare l'atmosfera del film. Fortunatamente giunto in Italia sul finire degli anni '60.
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Anche questa volta il nostro appuntamento giunge al termine, e prossimamente il Bollettino si tingerà di un altro colore... speriamo senza piombo e con la marmitta dalla quale escono fiori.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!
Anche questa volta il nostro appuntamento giunge al termine, e prossimamente il Bollettino si tingerà di un altro colore... speriamo senza piombo e con la marmitta dalla quale escono fiori.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!
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