In Tutta Innocenza (En Toute Innocence) - 1988

 
Anno: 1988
Regista: Alain Jessua
Casa di produzione: A.J. Films, Images Investissements, Morris Project, Slav 1, TF1
Paese di produzione: Francia

CAST
Michel Serrault: Paul
Nathalie Baye: Catherine
François Dunoyer: Thomas
Suzanne Flon: Clemence
Philippe Caroit: Didier
Sylvie Fennec: Geneviève
Bernard Fresson: Serge Cohen
André Valardy: Meunier
Anna Gaylor: Anna

ATTENZIONE: SPOILER!

Penultimo film di Jessua, che nonostante in 40 anni di carriera nel cinema abbia girato un totale di 10 pellicole, è stato capace di imitare le gesta di Henri Verneuil: il riuscirci senza problemi in diversi generi come l'horror ("L'Uomo che Uccideva a Sangue Freddo" del 1973), il thriller ("Dogs Man" del 1979), la commedia ("Gioco di Massacro" del 1967) e il poliziesco ("Quel Giorno il Mondo Tremerà", del 1977), con sfumature attualissime di denuncia politico/sociale alla Damiani. Passato a miglior vita nel 2017 all'età di 85 anni, la sua memoria è ancora oggi ben intatta da molti cinefili di culto e anche da lettori: si segnala che scrisse ben otto romanzi per Léo Scheer e JC Lattès.

Quando Paul viene a scoprire che Catherine ha una relazione con un impiegato della sua azienda, durante la corsa verso casa per avvisare suo figlio Thomas è vittima di un incidente: ci ritorna in sedia a rotelle e non può parlare. Catherine cercherà di lasciarsi alle spalle il tutto, evitando di dire la verità a Thomas... anche di neutralizzare il principale testimone di tutta la vicenda, Paul. E in risposta, pianificherà la vendetta contro di lei...

Spaccato di quanto possa essere letale un triangolo amoroso, soprattutto se è impossibile. Anche di come è capace di distruggere intere famiglie e per come possa cambiare profondamente il carattere di una persona come Michel, qui di una finezza tale dal respingerci di stare dalla sua parte... da solare e dinamico, a vendicativo e dal cuore di pietra. Montaggio nella media, musiche splendidamente torbide come l'ambientazione e fotografia che ci regala momenti al buio memorabili (come la finestra, illuminata, che si spalanca sul cortile della villa) ed altri rilassanti come la campagna che racchiude le tensioni all'interno della famiglia. Tutto il cast mai scivolato verso il banale... nemmeno le feroci critiche del regista nei confronti della tecnologia, come la luce che continua a scattare nel plastico della villa futuristica di Thomas e di un faro girevole, radiocomandato a distanza, che esplode in casa di Michel...


Morale? Lasciate perdere i triangoli, inclusi quelli di ultima generazione.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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