Decreto di Amnistia (Amnesty Decree) - 1987

 
Anno: 1987
Regista: Clifford Choi
Casa di produzione: Dragon Ray Motion Pictures LTD
Paese di produzione: Hong Kong, Cina

CAST
Nina Li Chi: Kim
Cecilia Yip Tung: Alice
Kenneth Tsang Kong: Tsai
Melvin Wong: Jacky
Chan Lung: testa di serpente
Wong Ka-Kui: prete
Leung Git-Fong
Dennis Chan
Leung Hak-Shun
Ku Feng
Lau Hoi-Man
Chan Kwok-Git
Chan Ji-Ho
Kwan Pooi-Yue
Goo Wai-Jan
AP George
Hau Woon-Ling

ATTENZIONE: SPOILER!

Clifford è uno tra i registi hongkongesi che ha avuto l'onore di contribuire alla New Wave di quel luogo. Debutta alla regia nel 1980 con "Encore", l'anno seguente inizierà a farsi notare tramite la Cinema City con "No U-Turn", poi con la Shaw in "Teenage Dreamers" (1982) ed infine la consacrazione definitiva nel 1983 con "Hong Kong, Hong Kong": che gli valse tre candidature agli HKFA per "miglior attore" ad Alex Man (altamente sottovalutato), "miglior attrice" a Cherie Chung (in poche parole, la Monroe hongkongese) e "miglior colonna sonora" a Violet Lam, in più una candidatura al Golden Horse di Taiwan per "migliore lungometraggio". Il suo ultimo film, "Sand Pebbles", risale al 2015. Si segnala che oltre ad essere dietro alla cinepresa, si è anche preso la briga di produrre una buona parte delle sue pellicole, di fotografarle e di sceneggiarle personalmente. 

Degli scafisti trasportano a Hong Kong un gruppo di bambini dalla Cina continentale: vengono immediatamente scoperti dalla polizia ed in seguito rimpatriati. Due mamme di quei bambini, Kim ed Alice, lavorano in un night club. Kim è prossima a sposare il ricco Jacky, mentre Alice deve sottostare alle continue minacce del contrabbandiere Tsai. Un giorno, il Parlamento hongkongese proclama l'amnistia nei confronti dei bambini giunti clandestinamente: chi riesce a presentarsi in tempo all'ufficio immigrazione, non sarà più clandestino. Nel mentre, tre bambini riescono a fuggire da Shenzhen e raggiungono Hong Kong, ma uno di loro non raggiunge la destinazione a causa del morso di un serpente. Due di loro riescono a raggiungere Kim ed Alice, ma quest'ultima dopo un acceso battibecco con Tsai passa a miglior vita appena dopo avere firmato...

Pedale fisso sul melodramma in tutta la durata del film, con un forte retrogusto di "prostitute drama" che non disturba il buon costume della pellicola, girato in stile cinéma-vérité: non vi è un singolo attimo di noia. L'ansia busserà alla vostra porta, verso il finale... non senza prima prepararvi il terreno per lo scontro con Kenneth, colmo di tensione. Non mancano le critiche aspre verso la burocrazia di ambedue le parti, ancora oggi l'incubo di molti abitanti del porto. Nina strepitosa nella madre che, nonostante le condizioni di Melvin (il rifiuto di avere figli), rigetta il suo essere ingenué ed abbraccia l'amore per sua figlia; Cecilia con il destino già segnato all'inizio del film, che in pieno stile lacrima movie riabbraccia sua figlia e passa a miglior vita accanto a lei. Nulla di interessante a livello fotografico (tranne che per le riprese iniziali), montaggio discreto e trama che richiama al poliziesco procedurale, ma senza la polizia e con la politica di mezzo.

Prima o poi dovremo decretare il restauro di pellicole oscure come quest'ultima...
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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