Orgoglioso e Fiducioso (Proud and Confident) - 1989 | Il "Top Gun" Hongkongese
Regista: King Lee
Fotografia: Wingo Chan
Sceneggiatura: Johnny Lee
Casa di produzione: Samico Films Production Co. LTD
Wah (Andy Lau), a seguito di una riuscita operazione di polizia, viene ammesso in una unità d'élite del corpo: tra i cosiddetti "Best of the Best". Assieme al suo amico Wai (Michael Miu), dovrà vedersela con le altre reclute e anche con il capo Chiu (Lam Wai) sia in addestramento che in servizio, ed è proprio in servizio che Wah (a causa del suo essere vanitoso) vedrà morire al suo fianco l'amico Wai... depresso, avrà la rivincita contro il terrorista che lo ha tolto di mezzo.
Perché si sono ispirati proprio a "Top Gun"?
Perché non è la prima volta che prendono ispirazione non solo dall'iconico film del 1986, ma anche da una loro prestigiosissima icona del 1985, nonché la preferita di Jackie Chan: "Police Story", tanto che il suo tema (Hero Story) fu usata dalla polizia di Hong Kong durante le loro continue retate con la sirena che risuonava le note della sua canzone... e più indietro nel 1973, con "Police Force", una produzione Shaw che oltre alle arti marziali comprende un immenso elogio alle forze di polizia del porto, impersonate da un poliziotto (Wang Chung, pace all'anima sua) che anticiperà il Kevin Chan Ka-Kui nel film di Jackie: vendicativo, ma ligio al dovere.
Ma il regista?
La sua carriera è cominciata dal punto più alto dei films di arti marziali: come comparsa in un film di Bruce Lee nel 1972, "Dalla Cina con Furore", per poi lavorare come stuntman fino al suo ritiro definitivo nel 1990. Ma prima di ritirarsi, ebbe anche l'occasione di lavorare per ben tre volte da dietro la cinepresa ("No Way Back" del 1990 e "S.D.U. Mission in Mission" del 1994) e nel dare una mano nelle arti marziali sia come direttore in 13 pellicole che come coreografo in 8 pellicole. Si segnala che nel 1983 fu addirittura candidato al premio di "migliore coreografia" agli HKFA con "Legendary Weapons of China".
In sintesi...
Prodotto appena al di sopra della media, con la sua bella dose di azione e di colpi di scena, il tutto incorniciato da alcuni momenti "comici" come la scazzottata all'interno di uno spogliatoio e la rottura di un bicchiere tale da causare una faida tra due reclute (Dick Wei e Michael Miu)... ci salvano da questa deriva un paio di scene dove Andy e il suo collega Michael decimano una banda di vietnamiti, non senza prima agire silenziosamente. Anche la presenza di Eddie Maher, seppur breve, come sicario silenzioso e violento nei confronti di un politico in nave. Appare anche un giovanissimo Francis Ng tra le reclute, inclusa un'altra presenza che ruba senza fatica i riflettori come Rosamund Kwan... che ronza intorno ad Andy. Fotografia stupenda nelle luci e nelle ombre, dove è frequente l'uso della desaturazione dei colori. Montaggio scorrevole e colonna sonora (orchestrata dal magico Lowell Lo) che rende davvero bene l'idea del messaggio di base della pellicola, ossia il non arrendersi mai ed avere coraggio: aspettatevi il pedale fisso sul melodramma a metà del film, grazie anche alle lacrime a cascata dalla voce di Maria Cordero.
Fotografia: Wingo Chan
Sceneggiatura: Johnny Lee
Casa di produzione: Samico Films Production Co. LTD
Wah (Andy Lau), a seguito di una riuscita operazione di polizia, viene ammesso in una unità d'élite del corpo: tra i cosiddetti "Best of the Best". Assieme al suo amico Wai (Michael Miu), dovrà vedersela con le altre reclute e anche con il capo Chiu (Lam Wai) sia in addestramento che in servizio, ed è proprio in servizio che Wah (a causa del suo essere vanitoso) vedrà morire al suo fianco l'amico Wai... depresso, avrà la rivincita contro il terrorista che lo ha tolto di mezzo.
Perché non è la prima volta che prendono ispirazione non solo dall'iconico film del 1986, ma anche da una loro prestigiosissima icona del 1985, nonché la preferita di Jackie Chan: "Police Story", tanto che il suo tema (Hero Story) fu usata dalla polizia di Hong Kong durante le loro continue retate con la sirena che risuonava le note della sua canzone... e più indietro nel 1973, con "Police Force", una produzione Shaw che oltre alle arti marziali comprende un immenso elogio alle forze di polizia del porto, impersonate da un poliziotto (Wang Chung, pace all'anima sua) che anticiperà il Kevin Chan Ka-Kui nel film di Jackie: vendicativo, ma ligio al dovere.
La sua carriera è cominciata dal punto più alto dei films di arti marziali: come comparsa in un film di Bruce Lee nel 1972, "Dalla Cina con Furore", per poi lavorare come stuntman fino al suo ritiro definitivo nel 1990. Ma prima di ritirarsi, ebbe anche l'occasione di lavorare per ben tre volte da dietro la cinepresa ("No Way Back" del 1990 e "S.D.U. Mission in Mission" del 1994) e nel dare una mano nelle arti marziali sia come direttore in 13 pellicole che come coreografo in 8 pellicole. Si segnala che nel 1983 fu addirittura candidato al premio di "migliore coreografia" agli HKFA con "Legendary Weapons of China".
In sintesi...
Prodotto appena al di sopra della media, con la sua bella dose di azione e di colpi di scena, il tutto incorniciato da alcuni momenti "comici" come la scazzottata all'interno di uno spogliatoio e la rottura di un bicchiere tale da causare una faida tra due reclute (Dick Wei e Michael Miu)... ci salvano da questa deriva un paio di scene dove Andy e il suo collega Michael decimano una banda di vietnamiti, non senza prima agire silenziosamente. Anche la presenza di Eddie Maher, seppur breve, come sicario silenzioso e violento nei confronti di un politico in nave. Appare anche un giovanissimo Francis Ng tra le reclute, inclusa un'altra presenza che ruba senza fatica i riflettori come Rosamund Kwan... che ronza intorno ad Andy. Fotografia stupenda nelle luci e nelle ombre, dove è frequente l'uso della desaturazione dei colori. Montaggio scorrevole e colonna sonora (orchestrata dal magico Lowell Lo) che rende davvero bene l'idea del messaggio di base della pellicola, ossia il non arrendersi mai ed avere coraggio: aspettatevi il pedale fisso sul melodramma a metà del film, grazie anche alle lacrime a cascata dalla voce di Maria Cordero.
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