[Flopiziesco #27] Gli Assassini Sono Nostri Ospiti - 1974

 
Anno: 1974
Regista: Vincenzo Rigo
Casa di produzione: Lombarda Films, Produzione Palumbo
Paese di produzione: Italia

CAST
Anthony Steffen: Guido Malerba
Margaret Lee: Eliana
Luigi Pistilli: commissario Di Stefano
Gianni Dei: Franco
Livia Cerini: Mara Malerba
Giuseppe Castellano: Mario
Sandro Pizzocchero: Eddy
Giovanni Brusatori: vicecommissario
Giancarlo Busi: poliziotto alla villa

ATTENZIONE: SPOILER (anche se è un flop...)!

Esordio alla regia di Vincenzo Rigo, dove fotografa e monta interamente la pellicola, dopo avere accumulato esperienza come direttore della fotografia in alcuni documentari dell'epoca. Vanta all'attivo un totale di tre pellicole, fino al suo ritiro definitivo (e prematuro) dai riflettori sul finire degli anni '70 con la commedia erotica di "Lettomania" (1976), per poi lavorare alla regia delle prime trasmissioni della neonata TeleReporter a Rho. Inutile dire che il tris ci è finito senza problemi nel dimenticatoio. Nel mentre sto scrivendo la recensione, Rigo è tutt'oggi vivo e di recente la francese Le Chat Qui Fume ha rilasciato il blu-ray del film. 



A seguito di una sanguinosa rapina in una gioielleria a Milano, i tre criminali Eliana, Mario e Franco si danno alla fuga. Quest'ultimo è rimasto ferito a causa di un colpo sparato dal figlio del gioielliere, ma dato che la polizia sta braccando i tre, decidono di arrivare a casa del dottor Malerba per cercare di salvarlo. Una volta entrati, si barricano a casa sua e il delirio avrà inizio, nel mentre attendono l'arrivo di Eddy: tra Eliana che manifesta desideri sessuali con la moglie del dottore, l'amico della moglie e Mario che violano per ben due volte la moglie, finalmente Eddy giunge nella villa... assieme alla polizia, che viene mandata via dallo stesso Malerba, sotto ricatto dalla banda. Nel frattempo, Eddy ha una crisi di astinenza da stupefacenti e Malerba gli inietta qualcos'altro nel braccio, lo toglie di mezzo assieme al resto della banda e sua moglie, risparmiando Eliana: si viene a scoprire che ha architettato lui il colpo, inclusa la sua tentata fuga all'estero... bloccata in tempo dal commissario Di Stefano.

Montaggio davvero rudimentale, considerando che in alcuni punti le scene durano una frazione di secondo. E parecchie di queste scene o procedono spedite, oppure sono riempitivi per tentare di tenere a galla tutta la baracca (vedasi la lunga scena in cui Anthony posteggia il suo veicolo ed entra in metropolitana a Milano...), dove la sceneggiatura non riesce a spiegarci i retroscena su Castellano, Sandro e Gianni: personaggi che potevano essere interessanti, ma poi sprecati con dei dialoghi assurdi (tali da sconvolgere lo stesso Rigo!); a metà strada tra il disgustoso e il mediocre. Anthony si impegna fino in fondo a rendere il tutto più credibile, assieme alla presenza del commissario Pistilli che almeno ci darà una mano a sgonfiare l'atmosfera cupa e squallida del film con le sue (improbabili) battute. Fotografia che ci regala alcuni fermi immagine alla Christopher Doyle, notti alla Decae ed alcune mosse movimentate della cinepresa alla Fukasaku. La musica è perfetta per l'atmosfera filmica, che se fosse stata diversa avrebbe potuto essere indimenticabile.


Consigliato solo e soltanto agli appassionati del poliziottesco.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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