La Vita Elegante di Mr. Everyman (Eburi Manshi no Yuga-na Seikatsu) - 1963

 
Anno: 1963
Regista: Kihachi Okamoto
Casa di produzione: Toho
Paese di produzione: Giappone

CAST
Keiju Kobayashi: Eburi Toshimaru
Michiyo Aratama: Natsuko
Eijiro Tono: Akiharu
Jerry Ito: Pete
Tadao Nakamaru: Sakuma
Michiyo Yokoyama: Junko
Akihiko Hirata: fratello maggiore di Eburi
Hiroshi Tachikawa: fratello minore di Eburi
Toki Shiozawa: donna al Napoli
Ikio Sawamura: piangente
Yasuhisa Tsutsumi: dottor Onoda
Haruko Togo: donna di mezza età
Tatsuyoshi Ehara
Nami Tamura
Akemi Kita
Yuriko Hanabusa
Ren Yamamoto
Hiroko Minami
Hiroko Sakurai
Keiko Yanagawa
Shigeru Yanai
Tatsuo Matsumura
Masaya Nihei
Yasuzo Ogawa
Yoichiro Kitagawa
Miki Yashiro
Hideo Sunazuka
Hideyo Amamoto
Rikie Sanjo
Mieko Kurenai
Yoko Miyata
Yuko Shibaki
Yoshiyuki Uemura
Akira Wakamatsu
Haruo Suzuki
Shiro Tsuchiya
Toshihiko Furuta
Naoya Kusakawa
Junichiro Mukai
Kozo Nomura
Yutaka Nakayama
Kan Hayashi

ATTENZIONE: SPOILER!

Originariamente destinato alla regia di Yuzo Kawashima, ma a causa della sua morte prematura il film venne diretto da Okamoto. Dopo avere lavorato nell'Aeronautica durante la WW2, si unisce alla Toho nel 1947 e debutta come regista nel 1958 con "All About Marriage". In tutta la sua carriera ha diretto 40 films, di cui 24 scritti da lui: particolarmente attivo nei jidaigeki e nei films di guerra, ma senza lasciare da parte alcune critiche alla società nipponica del secondo dopoguerra. A causa di alcuni contrasti con la Toho, per continuare a lavorare fu costretto a farsi finanziare le pellicole dalla Art Theatre Guild e anche da solo con la propria casa cinematografica (Okamoto Productions), dove sua moglie fece da produttrice per alcuni suoi films. Lascia definitivamente il cinema nel 2002 e passa a miglior vita nel 2005 a causa di un cancro all'esofago.

Il pubblicista Eburi promette, mentre è nel pieno della sua ubriachezza, a due redattori di una rivista di scrivere un articolo. Smaltita la sbronza, Eburi decide di fare una biografia della sua vita e della storia della sua famiglia, affrontando anche un tema delicato come il Giappone militarista e sulla società nipponica del dopoguerra. Vinto il Premio Naoki, nuovamente si ubriaca assieme ai suoi due colleghi, lamentandosi di come molti giovani dell'epoca furono "sedotti" dalla propaganda ed andarono a morire in guerra...

Creatività che straripa ad ogni fotogramma del film. Uno dei molteplici antenati degli slice of life odierni negli anime, che non teme di perdere il filo del discorso nonostante i numerosi metodi usati per raccontare la storia di Eburi, secondo il regista: dai mannequins in ufficio al cartone animato. Fotografia che raggiunge senza problemi anche quella della Nouvelle Vague d'oltralpe, dal frequente uso del flashback al chiaroscuro. Montaggio a un passo dai films di Godard, per via dei jump cuts e delle geniali transizioni da una scena all'altra. Dialoghi che sembrano usciti da un film di Damiani, accompagnati da una musica per niente fastidiosa. 

Restauro imminente? Direi di sì: la noberu bagu nipponica è costellata di cimeli da recuperare.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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