Il Giorno Più Lungo del Giappone (Nippon No Ichiban Nagai Hi) - 1967 | Cosa Accadde Durante la Notte del 15 Agosto del 1945

Regista: Kihachi Okamoto
Fotografia: Hiroshi Murai
Sceneggiatura: Shinobu Hashimoto
Casa di produzione: Toho
A seguito del bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, sia i militari che il governo sono in completo disaccordo sulla domanda degli Alleati di arrendersi. Il Ministro della Guerra, Anami, rigetta la richiesta e spinge l'esercito a combattere anche fino all'ultimo soldato... ma l'imperatore Hirohito accoglie la richiesta e decide di arrendersi. Scatta così la furia del maggiore Kenji Hatanaka, che durante la notte del 14-15 agosto del 1945 orchestra disperatamente un colpo di Stato ai danni dell'imperatore assieme all'aiuto del collega Takeo Sasaki nell'assassinio del Primo Ministro...


Il tentato colpo di Stato da parte di Hatanaka e Sasaki
Alle 21:30 del 14 agosto, Hatanaka mise in atto il suo piano: il Secondo Reggimento della Prima Guardia Imperiale entrò nel parco del palazzo assieme a un altro battaglione già presente nel luogo. Hatanaka riuscì a convincere il comandante del secondo reggimento, affermando (falsamente) che sia Anami ed il resto delle forze armate fossero coinvolte nel colpo di Stato. Fino alle 2 del mattino del 15 agosto, i ribelli provarono a convincere altri superiori nell'esercito nel partecipare al golpe, fallendo nel loro intento. A pochi istanti dalla fatidica ora, Anami si tolse la vita. Nel frattempo, a Yokohama, un altro gruppo di ribelli guidato dal capitano Takeo Sasaki si diresse verso la casa del Primo Ministro (Suzuki Kantaro) per tentare di assassinarlo: quest'ultimo riuscì a fuggire pochi minuti prima del loro arrivo, grazie alla chiamata del suo segretario di gabinetto. La sua casa fu bruciata. Si recarono alla tenuta di Kiichiro Hiranuma, ma riuscì nuovamente a fuggire da un cancello laterale: stessa sorte, dolosa, della residenza. A Tokyo, verso la 1 del mattino, gli uomini di Hatanaka presero il controllo del palazzo: fu chiesto al tenente generale Takeshi Mori di unirsi alla ribellione, ma essendo fedele all'imperatore declinò il tutto e fu tolto di mezzo. 

Durante la notte, i ribelli di Hatanaka tagliarono le linee telefoniche e catturarono 18 persone, inclusi alcuni membri del Ministero ed alcuni membri della NHK: questi ultimi avevano appena terminato di registrare la resa dell'imperatore, ossia l'obiettivo dei golpisti. La ricerca fu più difficile del solito, a causa di un blackout scatenato dai bombardamenti alleati. Riuscirono a trovare anche il ciambellano di corte Yoshihiro Tokugawa e minacciarono di sventrarlo, ma lui disse di non sapere dove si trovava la registrazione. Verso le 3, Hatanaka venne a sapere che l'esercito si stava per dirigere al palazzo e così fu costretto ad abbandonare il piano. Il capo di stato maggiore dell'esercito del Distretto Orientale, Tatsuhiko Takashima, fu pregato da Hatanaka per concedergli almeno dieci minuti di trasmissione alle radio NHK per spiegare al Giappone cosa stesse cercando di fare... arrivarono le 5 del mattino ed Hatanaka andò negli studi della NHK, con una pistola in mano, per cercare di parlare alla nazione. Verso le 6, a seguito di una telefonata dall'esercito, Hatanaka si arrese e la ribellione fu smantellata: in un ultimo, disperato, tentativo si mise in motocicletta assieme a Jiro Shiizaki (lui a cavallo) a distribuire volantini per Tokyo. Alle 11, Hatanaka si suicidò con un colpo alla testa e Shiizaki lo stesso, sia con un pugnale che con la sua pistola.

In sintesi...
Kolossal insuperato nella sua ricostruzione accurata dei fatti avvenuti: dai mezzi alle armi, dalle locations alle divise dei personaggi. Cast stellare che vede la presenza del leggendario Mifune nel ruolo di Anami, consumato dalla disperazione e impotente di fronte alla decisione dell'imperatore. Diversa la situazione di Toshio Kurosawa nel ruolo di Hatanaka, accecato dal suo desiderio di proseguire la guerra contro gli USA e intensissimo nel non arrendersi fino alla fine. Primo tempo che si perde nella macchinosità degli eventi, nel secondo il film si mette in marcia e sfocerà inevitabilmente nel sangue... nonostante l'eccessiva durata del film, è degno di essere visto con pazienza: in ambito fotografico è colmo di didascalie che anticiperanno i jitsuroku eiga di Fukasaku e di focalizzazioni sui sentimenti disperati di tutti i protagonisti, atti a richiamare il cinepugno alla Ejzenstein in altre sessioni violente del film. Montato sublimemente, la colonna sonora ci aiuta nel suo non essere fastidiosa e perfetta per un film di guerra, assieme al narratore che immortala quei due maledetti giorni. 

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