Liberi, Armati, Pericolosi - 1976

Anno: 1976
Regista: Romolo Guerrieri
Casa di produzione: Staco Film, Centro Prod. Cinematografiche Città di Milano
Paese di produzione: Italia

CAST
Tomas Milian: commissario
Max Delys: Luigi Morandi, "Luis"
Eleonora Giorgi: Lea
Stefano Patrizi: Mario Farra, "il biondo"
Benjamin Lev: Giovanni Etruschi, "Giò"
Diego Abatantuono: Lucio
Antonio Guidi: capo dei falsari
Giorgio Locuratolo: amico di Lucio
Venantino Venantini: sig. Morandi
Tom Felleghy: prof. Farra, papà di Mario

ATTENZIONE: SPOILER!

Romolo Guerrieri, artigiano cinematografico, ci riprova nel genere, sfornando un'opera di tutto rispetto: incluso il debutto sul grande schermo di uno dei più noti comici italiani, Diego Abatantuono.
Partiamo subito verso Milano, e andiamo con ordine.


Siamo nel 1976, dove il poliziottesco tocca l'apice del suo operato. Opere come Roma a Mano Armata e la trilogia del Commissario Betti entrano nel cuore di molti italiani, e il piccolo successo di questo filone lo porterà anche oltreoceano, col regista Alberto de Martino, girando in Canada il thriller Una Magnum Special per Tony Saitta.

"Il biondo", "Luis" e "Giò" sono amici di buona famiglia della borghesia milanese, ai piedi della Madonnina. Per vincere la noia, si danno a bravate sempre più pericolose, dal furto con aggressione, dalla rapina fino all'omicidio.
I tre non sono in grado di nascondere bene le loro tracce, e in breve tempo la polizia li individua, così inizia un lungo inseguimento per la campagna lombarda, con i tre ragazzi che si trascinano dietro anche Lea, la ragazza di "Luis".

Sebbene sia breve e banale la trama, quest'opera ha l'intento di denunciare lo smarrimento dei valori della famiglia intesa nella concezione cattolica del termine, in cui il genitore dona ai figli non solo soldi da spendere, ma anche e soprattutto il rispetto verso il lavoro come valore della dignità personale, e il quieto vivere con il prossimo, nel senso di collaborazione e contrapposizione positiva. Saturo
 di violenze inaspettate, in quanto i giovani criminali si preoccupano poco delle vite umane altrui. Non manca qualche inseguimento decente e crei un ottimo poliziesco. Il finale è un altro momento inaspettato. Mentre Tomas Milian non fa' altro che fumare sigarette e stare a circa tre passi dai giovani criminali, Eleonora Giorgi e Stefano Patrizi sono le vere star del film, rispettivamente come vittima del rapimento e il capo della banda, in un paio di esibizioni molto credibili alla Aldo, Giovanni e Giacomo (ovvero, tutto quello che succede nel film potrebbe tranquillamente succedere).


Arrivò nelle sale anglofone con il titolo identico di Young, Violent and Dangerous. Riuscì ad arrivare anche in Germania, con lo stesso titolo: Bewaffnet und Gefahrlich.

Sottovalutato nuovamente dalla critica dell'epoca, quando realmente era una denuncia sociale mista alla sdrammatizzazione dell'atmosfera noir del film; senza mafiosi e organizzazioni criminali che influiscono sulla trama.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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