Uomini di Parola - 1981

Anno: 1981
Regista: Tano Cimarosa
Casa di produzione: Gamma Cinematografica
Paese di produzione: Italia

CAST
Tano Cimarosa: Gaetano Frasca
Leonora Fani: la figliastra
Luca Sportelli: maresciallo
Ria De Simone: Rosaria

ATTENZIONE: SPOILER!

Tano Cimarosa è tornato come regista, dopo essersi arrangiato con No alla Violenza del 1977, stavolta con un mafia movie misto a poliziesco, tutto ambientato in Sicilia.
La casa cinematografica è colei che creò Quando i Picciotti Sgarrano (1978), ma stavolta con un regista ben conosciuto e con un budget al di sopra della spanna del film già citato prima. 


Siamo nel 1981, dove il filone del poliziottesco incontra il suo definitivo capolinea, per la completa mancanza di idee per farlo continuare.
Il cinema italiano, dopo aver lasciato un decennio pieno di violenze sanguinolente, non ne vuole più sapere, lasciando al suo destino questo filone. Mario Merola è nel suo periodo d'oro delle sceneggiate napoletane, e in questo periodo firma tre films: Lacrime Napulitane, Carcerato e Napoli, Palermo, New York: il Triangolo della Camorra.
Il film in questione è un tentativo locale di denuncia contro la mafia, così come l'intento principale delle sceneggiate napoletane di questo periodo.

In Sicilia, un uomo viene ucciso a colpi di arma da fuoco fuori da una chiesa, e spetta a un nuovo capo della polizia scoprire chi lo abbia fatto.
Il capo della polizia è ingenuo sulle procedure dell'isola, quindi il suo assistente deve continuare a spiegargli cosa deve fare e chi deve interrogare.
I sospetti cadono sul capo della mafia locale, e il ragazzo affiliato alla mafia locale che dovrebbe aver premuto il grilletto, è in ospedale, fingendo di essere un malato d'ulcera.
La maggior parte del film si concentra sulle conseguenze dell'omicidio di quell'uomo. Si scopre che la moglie di Gaetano Frasca, aveva una relazione con un ragazzo, che la lascia per una donna più giovane. Il capo della polizia è in contrasto con la cultura siciliana, e Gaetano incomincia a sganciare ulteriore peso con il boss locale e con suo figlio paralizzato.

Il film è stato girato tra Mistretta e Tusa in provincia di Messina, con pochissimi mezzi e con nulla di interessante a livello tecnico, ma è necessario focalizzare l'attenzione sulla recitazione e sull'applicazione della trama.
La Sicilia contiene tutti gli ingredienti per un mafia movie, come la vendetta personale a colpi di lupara e le location estive con spiagge e campagne condite da una colonna sonora musicata da Alberto Mandolesi, che si adatta benissimo all'orecchio e anche all'ambientazione del film. 
Anche se Tano Cimarosa non era un regista a tutto tondo, aveva le sue idee e i suoi trucchi del mestiere per girare diverse scene. Ogni suo film è semplice ed è montato semplice, nulla da aspettarsi in più.


Il film è completamente sconosciuto all'estero, dato che è stato distribuito in videocassetta dalla Alpherat, in collaborazione con la New Pentax Video, tutt'ora inedita in DVD.

Ottimo prodotto per il pubblico semplice di allora, che può piacere anche adesso.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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