L'Arma - 1978

 

Anno: 1978
Regista: Pasquale Squitieri
Casa di produzione: Maratea Film
Paese di produzione: Italia

CAST
Claudia Cardinale: Marta Compagna
Stefano Satta Flores: Luigi Compagna
Benedetta Fantoli: Rossana Compagna
Clara Colosimo: Pitta Callini
Dario Ghirardi: collega di Luigi
Pino Morabito: commissario di polizia
Salvatore Billa: ispettore di polizia
Mario Granato: l'amante di Marta
Paolo Bonetti: l'agente Colella

ATTENZIONE: SPOILER!

La violenza urbana dilagante e la giustizia privata degli anni di piombo aprono le porte a un nuovo ospite: la classe media, soprattutto anonima, impugna una pistola per cercare un palliativo alla propria impotenza davanti ai conflitti familiari ed esistenziali. Parte di questo film verrà preso e condiviso dal già recensito Il Giocattolo (1979), ma il delirio del protagonista raggiunge il culmine quando si presenta dall'amante della moglie e alla portiera si presenta a nome della polizia. Ho già spiegato nel film di Montaldo il perché il cinema italiano non farà più pellicole interessanti come questa, dato che il cinema attuale è morto a tema di idee (dato che hanno effettuato il remake di qualsiasi film di decenni prima)...


L'ingegnere Luigi Compagna è un borghese dalla vita banale. Rapporti difficili con la moglie Marta e con l'adolescente ribelle Rossana. Un giorno Luigi assiste a un intervento della polizia, chiamata per l'irruzione di tre ragazzi in un appartamento, e vede un agente eliminare uno dei tre ragazzi, minorenne e non armato. Così Luigi comincia a farsi l'idea di ottenere un porto d'armi e di acquistare una rivoltella. Incapace di fare del male, non userà quell'arma né contro di sé, né contro la moglie o il suo amante. Ma quando discuterà animatamente con sua moglie e caccerà di casa Rossana, lo porta ad esplodere alcuni colpi di pistola a vuoto. Dopo un ultimo colloquio con la moglie, Luigi medita di togliersi la vita, ma il frastuono ha attirato i vicini che hanno chiamato la polizia, anche un giustiziere privato che lo uccide mentre l'ingegnere sta per fare fuoco contro sé stesso.

Pellicola interessante e dolorosa, con un messaggio di fondo assolutamente non sbiadito, interpretata da un eccellente Satta Flores. Vengono messe a nudo i sentimenti miserabili di un uomo "comune" e la decadenza della sua famiglia. E' uno dei pochissimi casi in cui un oggetto diventa il co-protagonista del film. Convincente la Cardinale nel ruolo della moglie sopraffatta. Il tema della violenza urbana è ancora attuale e la vicenda tiene incollato lo spettatore fino al beffardo finale del film, imbevuto da una fotografia cupa di Giulio Albonico e dalla musica presente di Tullio De Piscopo, assolutamente memorabile, con un basso e un tamburo dominanti. 


La pellicola trovò distribuzione nei paesi anglofoni con il titolo più sensazionalistico di Sniper.

Pellicola che difficilmente finirà nel dimenticatoio, dato il messaggio di fondo ancora attuale, e su un fenomeno che anche al giorno d'oggi non smette mai di colpire.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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