[Flopiziesco #19] Braccato (Le Battant) - 1983

 
Anno: 1983
Regista: Alain Delon
Casa di produzione: Adel Productions, T. Films
Paese di produzione: Francia

CAST
Alain Delon: Jacques Darnay
François Périer: Gino Ruggieri
Pierre Mondy: Rouxel
Anne Parillaud: Nathalie
Andréa Ferréol: Sylviane Chabry
Marie-Christine Descouard: Clarisse
Michel Beaune: Pierre Mignot
Gérard Hérold: Sauvat
Jean-François Garreaud: Pradier
Richard Anconina: Samatan
Philippe Castelli: Nestor

ATTENZIONE: SPOILER (anche se è un flop...)!

Tentativo fallito in partenza di scimmiottare i films di rapina made in Melville, nonché un sonoro insulto alla sua memoria... colmo di ruggine e di momenti esilaranti non per le battute, ma per la poca credibilità della sceneggiatura e del personaggio interpretato da Delon, che qui cerca invano di imitare il Roger Moore che tutti noi conosciamo. Qui siamo al secondo lavoro del sig. Delon come regista davanti e dietro alla cinepresa, appena due anni dopo il suo debutto alla regia con il più convincente "Per la Pelle di un Poliziotto" (1981) che vi assicurerà un posto per i nuovi arrivati nel polar melvilliano. Nemmeno la presenza di una veterana come la sig.ra Parillaud vi salverà dallo tsunami di imbarazzo nel film...



Jacques Dernay, appena scarcerato a causa di una rapina finita male ai danni di un gioielliere (furto di diamanti, lo stesso gioielliere viene ucciso), si ritrova quasi subito braccato da una banda a cui fa' capo Gino: una sua vecchia conoscenza che vuole recuperare con ogni mezzo quei diamanti rubati, nascosti da Jacques prima dell'arresto. La banda di Gino toglie di mezzo amanti ed amici di Jacques per obbligarlo a rivelare il nascondiglio, ma alla fine eviterà il peggio e toglierà di mezzo anche il capo in un incidente stradale ad alta velocità.


Se voi non lo avete ancora visionato, tranquilli: non vi siete persi niente... l'anonimato impera indisturbato nella pellicola, tranne per l'unica presenza di Delon. Stesso effetto per l'atmosfera... è completamente assente. Anche quando l'atmosfera cerca di fare il suo ingresso nella celluloide, viene respinta a causa della colonna sonora ad alto volume inserita in contesti che c'entrano quanto la marmellata sugli spaghetti. E la musica viene ripetuta, con lo STESSO pezzo musicale, fino all'ultimo fotogramma! Potete rilassarvi i timpani con un brevissimo pezzo musicale proveniente dallo scorso film di Delon, Bensonhurst Blues, dall'autoradio dei criminali: e dopo questo, stringete i denti e non perdete la calma. Ribadisco, Alain Delon è uno dei miei attori preferiti francesi assieme al sig. Belmondo, ma qui è sonoramente bocciato... e forse non ha nemmeno considerato seriamente il film: credeva che con il suo sorriso e il suo personale harem di ragazze potevano giustificare qualsiasi trama priva di senso. Pierre Mondy non ha problemi a lanciare diverse occhiatacce a Delon, furioso del fatto che abbia dovuto interpretare la copia stracciona del tenente Colombo...


Le aspettative della pellicola subirono un frisbee dritto nei loro occhi aperti: 1.935.094 ingressi nelle sale, classificato al 31° posto nella stagione cinematografica del 1983.

Se cercavate il meglio di Alain Delon nel genere poliziesco/polar, prendetevi un intero week-end... e gustatevi Jean-Pierre Melville, Georges Lautner e Jacques Deray.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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