Obiettivo (Bara no Hyoteki) - 1980

 
Anno: 1980
Regista: Toru Murakawa
Casa di produzione: Central Arts, Toei Central Film
Paese di produzione: Giappone

CAST
Hiroshi Tachi: Hiroshi
Ryuuta Mine: Akira

Yutaka Nakajima: Kyoko
Yuji Honma: Koji
Kazumi Sawada: Harumi
Tamaki Sawa: Kayo
Kenji Imai: Idogaki
Michihiro Yamanishi: Yagi

Kojiro Kusanagi: Wang
Kei Sato: Hamada
Ryohei Uchida: Kadota
Yusaku Matsuda: ospite dell'hotel

ATTENZIONE: SPOILER!

Primo capitolo di una seconda trilogia di hitman movies che purtroppo non ha mai visto la luce. Il regista aveva anche in piano di rendere nuovamente protagonista Tachi nel secondo capitolo, questa volta prodotto dalla Kadokawa Pictures, cercando di consegnargli su un piatto d'argento il successo che aveva avuto Yusaku Matsuda nella precedente trilogia del "gioco". Lo stesso Matsuda ha fatto un cameo in un ruolo utile quanto giocare a mahjong in un bar italiano... ex-cantante tossicodipendente. Assistiamo anche al debutto sul grande schermo di una modella nota all'epoca per il suo aspetto selvaggio nelle riviste maschili come Goro e Weekly Playboy: Kazumi Sawada, anche qui presente quanto il governo giapponese nel 1949 (battute al minimo sindacale, apparsa 5 volte nel film)... 

Hiroshi, durante un assalto notturno, viene aggredito da un'altra organizzazione (capitanata da Yagi): nella sparatoria ci lascia la pelle suo fratello minore Akira. Catturato dalla polizia, viene rilasciato dopo quattro anni di reclusione e immediatamente si vendica di Yagi. Il suo migliore amico, Kadota, lo porta in salvo dalle sue sgrinfie. Il giorno dopo Hiroshi riceve informazioni su una transazione in droga da parte del fratello minore di Kadota (Koji) assieme a Wong, il capitano di una nave mercantile. Riescono a rubare 500.000.000 di yen dalla transazione, ma Koji ci lascia anche lui la pelle... raggiunto nuovamente dall'organizzazione, viene ferito e si salva nuovamente fino allo scontro finale con loro. Kadota muore anche lui, assieme al capo dell'organizzazione Hamada da un colpo sparato dalla ex-ragazza di Hiroshi, Kyoko, che a sua volta passerà a miglior vita da un proiettile... sparato tra le braccia del suo fidanzato.

Ricco di colpi di scena fino all'ultimo fotogramma, e ricco di citazioni alla fotografia plumbea e desaturata di Henri Decae nei noir firmati Melville. L'azione non smette mai di deludere, soprattutto nelle sparatorie e negli inseguimenti in auto, marchio di fabbrica della precedente trilogia con Matsuda. Hiroshi riesce con una fermezza mista a freddezza (rima inclusa) a farsi strada nelle tenaglie dell'organizzazione, per poi demolirle a colpi di pistola... insanguinata! La sottotrama dedicata all'amore, che fallisce nel riaccendersi, tra Hiroshi e Yutaka neutralizza ogni banalità ed imbarazzo; riesce a farsi spazio l'erotismo nella sua forma più elegante e dignitosa. Ci troviamo davanti anche all'antenato della serie dei "Pericolosi Detective" (Abunai Deka), dato che Hiroshi indossa un completo identico al co-protagonista che impersonerà nel 1985 assieme al suo collega Kyohei Shibata...


Morale? Mai avere una pistola in mano, se con l'altra tenete la vostra ragazza...
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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