Giovinezza: Parte II (Seishun: Part II) - 1979 | Il Manifesto del Ciclismo Giapponese

 
Anno: 1979
Regista: Koyu Ohara
Casa di produzione: Art Theatre Guild (ATG)
Paese di produzione: Giappone

CAST
Koji Nanjo: Isamu
Mako Hattori: Akiko
Miyoko Akaza
Ako
Kazuo Funaki
Yuki Horn
Masakazu Kuwayama
Koji Mizukami
Leo Morimoto
Koichi Nakano
Tetsuya Shima
Kazuaki Takeda

ATTENZIONE: SPOILER!

Chi era Koyu Ohara?
Prodotto e distribuito dalla casa che ha fatto conoscere al Sol Levante il cinema sperimentale e d'avanguardia, ci troviamo davanti ad un mancato Yojiro Takita. Considerato il "re della porno pop art" da alcuni critici ed uno dei registi più prolifici del marcium... ehm, genere, sin dalla tenera età era un divoratore seriale di pellicole: ne vedeva 200 all'anno! Tentò di entrare alla Shochiku, ma fallì il tutto: così entrò nella Nikkatsu a fianco del regista Koreyoshi Kurahara nel 1961 come assistente regista. Dopo l'infame decisione della casa di girare solo e soltanto film a "buon mercato", decise di rimanere e riuscì a girare un totale di 42 films per la casa: andò anche a Hong Kong, nel 1982, per girare con la Golden Harvest. Due anni dopo lasciò lo studio per interessarsi alla musica e lasciò definitivamente i riflettori nel 1988. Passò a miglior vita nel 2004.

Ascesa di una "stella"...
Isamu, noto corridore al liceo, ha intenzione di iscriversi all'università dello sport... ma suo padre glielo impedisce. Decide così di guadagnarsi da vivere come operaio in un cantiere navale e si lascia trascinare dai suoi amici tra discoteche e giri (fiammanti) in moto... fino a quando, all'interno di un centro termale, non intravede un manifesto di una scuola ciclistica: cambia idea e decide di diventare ciclista. Dopo numerose peripezie alla scuola, Isamu esordisce e vince le sue prime gare. Non molto dopo i suoi avversari ne approfittano per la sua mancanza di strategia e lo scavalcano senza problemi. Nel mentre l'insegnante di matematica di Isamu, sfegatato appassionato del ciclismo, afferma di avere trovato la soluzione per lui... scommette tutto ciò che ha su Isamu, nonostante sua moglie non sia per nulla d'accordo. 

...ma alla fine avviene l'impensabile.
Alla sua ultima scommessa, sul circuito accade l'impensabile: un ciclista ha un malore e si accascia. Isamu, nonostante tutto, procede spedito verso il traguardo e riesce a vincere la gara. Questo storce il naso alla giuria, che lo squalifica assieme al ciclista accanto a lui: la motivazione? Ha corso come un "folle" ed oltre le proprie abilità. Perde la pazienza con i giudici e loro minacciano di bandirlo dalle gare in bici, ma nonostante il suo comportamento, decide di andarsene e scopre che il mondo intorno a lui è cambiato... e torna sul circuito a farsi un giro solitario in bici.

In sintesi...
In quasi due ore di film, per me non sono state per nulla pesanti. Addolcisce il tutto la colonna sonora rock, eseguita in un modo tale da convincerti della natura impegnativa del protagonista: nonostante sia testardo, lentamente implementa i rimproveri ed i consigli del professore. Colonna sonora che ci spiega addirittura il messaggio di base del film: lascia il tuo paese per evitare che la "macchina" (in questo caso la giovinezza) si arrugginisca. Caratterizzazione dei personaggi? Nemmeno l'ombra, anzi! Quando il tutto stava per cambiare in meglio con la vittoria di Koji, si è ritornati al punto di partenza. Enorme pubblicità alla scuola di ciclismo più della metà del film, incluse le tecniche di addestramento dei futuri ciclisti; atte a lasciare intendere che la disciplina è il punto di forza della società giapponese e anche del ciclismo. L'intervento delle sig.rine nella pellicola non influisce in alcun modo sulla trama, nonostante Koji provi a chiedere la mano ad una di loro e citando il "romanticismo" presente nelle sue opere della Nikkatsu. A livello fotografico vi è qualcosina di interessante come l'usare ad oltranza la telecamera a mano, ma a livello recitativo appena al di sopra della media.

Nonostante le numerose difficoltà tecniche e recitative, rimane un film da vedere per farsi un'idea dell'alto valore delle regole in campo ciclistico e anche sociale.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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