[Neronoir #1] La Ragazza dell'Osaka Express (Kuro no Chotokkyu) - 1964

 
Anno: 1964
Regista: Yasuzo Masumura
Casa di produzione: Daiei
Paese di produzione: Giappone

CAST
Jiro Tamiya: Keiichi
Eiji Funakoshi: Zaitsu
Yukiko Fuji: Yoko
Daisuke Kato: Nakae
Tatsuya Ishiguro: Kudo
Hiroko Machida: Hiroko


ATTENZIONE: SPOILER (tinto di nero)!

Una delle pellicole più ciniche e spietate a firma di Masumura, che qui si arricchisce della presenza di Eiji Funakoshi: attore feticcio di Kon Ichikawa e attore fisso della Daiei; incluso il veterano Daisuke Kato (apparso in 200 films!), che ha visto nascere la "noberu bagu" nipponica a fianco di registi come Yasujiro Ozu, Akira Kurosawa, Mikio Naruse e Kenji Mizoguchi tra i jidaigeki e il genere popolare degli shoshimin eiga (film della classe medio-bassa). Trattasi dell'ultimo film "nero" del regista, degno di concludere una trilogia focalizzata sui lati oscuri dell'imprenditoria giapponese, rispettivamente in ambito automobilistico ("Black Test Car" del 1962) e in ambito legale sull'omicidio di un affarista ("Black Report" del 1963). 


Keiichi è a capo di una piccola agenzia immobiliare nei dintorni di Osaka. Un uomo di Tokyo, di nome Kudo, intende acquistare un enorme appezzamento di terreno per costruirci sopra una fabbrica di automobili... ma in seguito, Keiichi scoprirà che in realtà vi passeranno i binari dello Shinkansen. 

Jiro esemplare nel ruolo dell'agente immobiliare duro e vendicativo, che nonostante le prenda da una yakuza assoldata da Kudo e si lascia scappare la morte di Yukiko, farà di tutto per giungere al regolamento di conti finale. Esemplare anche l'interpretazione di Yukiko, anche lei alla cerca della verità e che purtroppo finirà da martire in questa missione... missione accompagnata da una colonna sonora che appesantisce l'aria, già rarefatta, del noir. Si respira aria di furia per tutta la durata del film, arricchita dalla presenza degli scagnozzi di Kudo: primo fra tutti il suo cane al guinzaglio Daisuke che non si fa' alcuno scrupolo nell'eseguire i suoi ordini e anche a tenere in piedi ciò che resta della sua dignità, manifestando il suo disaccordo con la richiesta dell'assassinio di Yukiko. Commento sociale talmente riuscito che ci troviamo davanti alla versione nipponica delle mani sulla città di Francesco Rosi... entrambi più attuali che mai.


Fortunatamente giunto in Italia negli anni '60, rimane uno dei noir più pesanti e più realistici di sempre... e da conservare nella propria videoteca personale.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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