[Flopiziesco #5] I Guappi Non si Toccano - 1979

Anno: 1979
Regista: Mario Bianchi
Casa di produzione: Falco Film
Paese di produzione: Italia

CAST
Richard Harrison: Michele Ferrari
Gabriele Tinti: Tony Loblanco
Paola Senatore: Paulette Maurice
Pino Mauro: Jean Maurice
Marisa Laurito: Marisa Montano
Enrico Maisto: Antonio Marciani, l'ingegnere
Tommaso Palladino: il killer Tommaso Monti

ATTENZIONE: SPOILER (anche se è un flop...)!


Siamo nel 1979, dove il filone del poliziottesco incontra la sua fase di implosione definitiva. C'è chi non ha più idee e lascia il filone al suo destino come Umberto Lenzi, con Da Corleone a Brooklyn, nonché il terzultimo film di Maurizio Merli. Ma abbiamo l'opposto, Stelvio Massi, che gira a getto continuo lasciando a monte la qualità dei contenuti, ma che dimostra una forte amicizia nei confronti di Merli, creando un prodotto visibile ed ottimo come Sbirro, la Tua Legge è Lenta... la Mia No!, con un Mario Merola impegnato in scazzottate e ad essere ostile nei confronti di Merli. 

Nella periferia di Napoli, nel corso di alcuni lavori in una cava di pozzolana, viene alla luce un cadavere che poi si rivela essere quello dell'ingegnere Italo Montano. Sulle vicende vi indagano tre magistrati che, sicuri che l'omicidio sia collegabile a un losco affare tra le bande dei boss Angelo Jacomino e del marsigliese Maurice, autorizzano il questore Ferrari ad avvalersi delle indagini di Tony Lobianco, un italo-americano, già agente dell'FBI. Tony, dopo essersi infiltrato nella banda di Maurice, suggerisce a questi di fare una rapina a un furgone portavalori postale e nel contempo svela i particolari del colpo stesso a Jacomino. L'azione criminale diviene il pretesto per eliminare i membri della banda, alla quale però riescono a scampare solo Lobianco e Maurice. Ma Tony si accorge che ad agire vi erano dei "non invitati", nasconde in una cappella di un cimitero il ferito Maurice e, grazie all'aiuto di sua figlia Paulette, entra in possesso di documenti che denunciano le malefatte dei magistrati inquirenti. Tuttavia, al momento di presentare al questore tali documenti, viene ucciso lui e la sua ragazza da ignoti.

Pessimo. Pessimo da ogni parte lo si guardi.
I titoli di testa del film non sembrano neanche di un poliziesco, data la musica da discoteca inserita in un luogo in cui viene ritrovato un cadavere. Anche uno meno esperto di me noterà che a volte gli "attori" di questo film guardano l'obiettivo della telecamera, durante i loro dialoghi. "Morti" inclusi. Il doppiaggio è fastidioso alle orecchie di un napoletano: perché? Non hanno azzeccato, neanche osservando con un binocolo dalla Nuova Zelanda, l'inimitabile accento napoletano. Azione macchinosissima e noiosa. Uccisioni di massa dove non vi è nemmeno l'ombra (trasparente) di un poliziotto in divisa. Dopo aver recensito ciofeche cinematografiche come Il Falco e la Colomba (1981), da me ritenuto come il peggior poliziesco mai creato nella storia del filone, mi devo ricredere.

Il film in questione passò all'estero con il titolo di Don't Trust the Mafia, ma fortunatamente non si hanno notizie di altri doppiaggi stranieri.

Mario Bianchi è come una barzelletta: partito con i western-spaghetti ed arrivato al capolinea con l'erotismo. Evitate di prenderlo sul serio, la vostra salute mentale è un dono prezioso.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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