Poliziotti Violenti - 1976

Anno: 1976
Regista: Michele Massimo Tarantini
Casa di produzione: Capitol Film
Paese di produzione: Italia

CAST
Henry Silva: maggiore Paolo Altieri
Antonio Sabàto: commissario Paolo Tosi
Ettore Manni: avvocato Vieri
Silvia Dionisio: Anna

ATTENZIONE: SPOILER!


Siamo nel 1976, dove il filone del poliziottesco tocca il suo apice in fatto di produzioni e di successi ai botteghini. Vediamo un Lenzi scatenato con Roma a Mano Armata, con una battaglia tra un gobbo Tomas Milian e un commissario menefreghista delle regole Maurizio Merli. Stelvio Massi cerca di attirare ancora il pubblico con Mark Colpisce Ancora, dopo aver girato due films con Franco Gasparri, ricevendo un grande successo al botteghino, sebbene era al suo debutto cinematografico. Fernando Di Leo firma due capolavori come Gli Amici di Nick Hezard e I Padroni della Città, il primo visibile senza alcuna tensione, e il secondo per la commedia mista a poliziesco, che verrà poi ripresa da Bruno Corbucci con Squadra Antiscippo e Squadra Antifurto, ricevendo un grande successo di pubblico, tanto da far nascere un filone sul maresciallo Nico Giraldi, che terminerà nel 1984.

Per impedirgli di indagare su alcuni casi di corruzione nell'esercito, il maggiore dei paracadutisti Paolo Altieri viene promosso e trasferito a Roma. Qui viene coinvolto nel rapimento di un bambino, che egli riesce a sventare, in cui i banditi utilizzano delle mitragliette speciali, date in uso solo al suo reggimento, le MK-118. Capisce che sotto vi è un traffico illecito ed inizia ad indagare insieme al commissario Paolo Tosi. Scopriranno un organizzazione che cerca di destabilizzare l'Italia con un colpo di Stato ordito da alti ufficiali e personalità al di sopra di ogni sospetto. Tuttavia, dopo aver scongiurato il golpe, il commissario ucciderà il militare per errore.

Henry Silva è il classico uomo dal volto inespressivo, più adatto per fare il gangster che il poliziotto. Antonio Sabàto è il contrario, ossia il classico poliziotto atletico. Ci sono sparatorie a bizzeffe e alcuni inseguimenti in auto, ma nel resto del film accade ben poco, a causa di una trama che sacrifica tutto il resto per portarla alla sua conclusione. Ma tuttavia il risultato non è male (lasciando stare il dolore ai timpani per la "colonna sonora"). Nel complesso, Poliziotti Violenti è all'altezza del titolo, ma lo consiglio solamente ai grandi appassionati del cinema di culto italiano, sebbene in tale campo vi sono pellicole ancora più raccomandabili di queste. Particolarmente attiva l'atmosfera urbana del film, dove i cittadini faranno il loro (violento) dovere contro la criminalità romana. Non è certamente un capolavoro del genere, ma rimane abbastanza interessante per gli appassionati del cinema di culto italiano.


Il film riuscì a passare nei paesi anglofoni con lo stesso titolo in italiano: CrimeBusters, nei paesi tedescofoni col titolo di Blutiger Schweiss, e nei paesi francofoni col titolo recitante l'arma che usano i paracadutisti di Altieri, MKS... 118.

Tagliando corto, si tratta di un film che, dopo averlo visionato, lo si lascia chiuso all'interno della sua confezione per non rivederlo ulteriormente.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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