[Flopiziesco #7] Dagli Archivi della Polizia Criminale - 1973

Anno: 1973
Regista: Paolo Lombardo
Casa di produzione: Canadian Films
Paese di produzione: Italia

CAST
Edmund Purdom: Teddy
Gordon Mitchell: Peter Wilcox
Alan Steel: Larry Brenton
Cleofe Del Cile: Margot
Mirian Alex: Jane Colman
Antonio Casale: il beduino
Ettore Ribotta: Bashir
Andre Montchal: Larsen
Giulio Donnini: Ibrahim
Enzo Fiermonte: ispettore Vernon
Pasquale Murolo: Joe il Maltese
Valeria Mongardini: Amina
Adriano Fraticelli: Astruan
Veronica Sava: miss Denis

ATTENZIONE: SPOILER (anche se è un flop...)!

Quando si hanno minuti di girato che non sono andati in porto, e si decide di rimpolparli con altre sequenze girate ex-novo. Si tratta di uno spionistico girato negli anni '60, ma per qualche ignoto motivo è stato cercato di farlo spacciare per un poliziesco.

Siamo nel 1973, dove il cinema italiano deve ancora coniare il genere venuto a galla di recente, il poliziottesco. Ed è avvenuto grazie alla pietra miliare di Enzo G. Castellari, con La Polizia Incrimina, la Legge Assolve, che vede un Franco Nero impegnato a ripulire Genova dalla droga in ogni modo possibile. Fernando Di Leo diresse l'ultimo film della trilogia del milieu, il più cinico e senza alcuna speranza, Il Boss. Massimo Dallamano, che in seguito dirigerà il capolavoro giallo/poliziesco di La Polizia Chiede Aiuto (1974), gira il non-plus-ultra del genere poliziesco: un agente della narcotici in incognito in Libano.

Dall'archivio della polizia criminale di Londra (che cercano di farla passare per tale, quando è Roma), l'infedele poliziotto Larsen sottrae un microfilm con la documentazione dei crimini di Cosa Nostra per consegnarlo ad Austran, detto il Tunisino.
Alla caccia del microfilm si scatenano anche il detective Teddy e la sig.ra Jane, inviata del Times.
Anche qui il non-plus-ultra dei gialli dell'epoca, un prezioso microfilm ambito da poliziotti e criminali di ogni tipo...


La Alan Young Pictures, che ha avuto lo spiacere di restaurare la porcheria macchinosa di La Polizia Ordina: Sparate a Vista (1976), fece uscire in DVD questa pellicola rara e da farla rimanere rara, per come le scene d'azione siano ai livelli dell'amatoriale. La sparatoria che precede i titoli di testa è la più involontariamente comica mai vista in un poliziesco italiano, supera i movimenti scoordinati di Capuana in Provincia Violenta (1978).
La sceneggiatura non ci fa' capire chi e cosa deve fare, dato che è un film rimasto incompiuto e riempito di scene nuove, gli stuntmans che dovrebbero tenere il ritmo del film lo rallentano ancor di più, goffaggine e lentezza in scene d'azione poco credibili. La Londra in cui è ambientata la prima parte del film è palesemente Roma, e Lombardo non si preoccupa nemmeno di nascondere la cosa, dato che dietro alle spalle di Fiermonte compare la mappa della caput mundi. 
Tralasciando questi effetti negativi della pellicola, Lombardo utilizza degli angoli laterali  frastagliati, che fanno credere allo spettatore di guardare un microfilm sanguinolento.
Una piacevole perdita di tempo, rispetto ad altre pellicole in cui ero furioso per come abbiano buttato dei soldi per aggiungere scene idiote e di poco senso.


Sebbene il film sia stato girato tra l'Italia e la Tunisia, fortunatamente non è passato all'estero.

Tante le confusioni, i salti logici e temporali che rendono ardua la visione del film, ma a modo suo è un film imperdibile per come sia più un'opera da artigianato che da pellicola di genere.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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