[Flopiziesco #4] Provincia Violenta - 1978

Anno: 1978
Regista: Mario Bianchi (qui con lo pseudonimo di Robert Moore)
Casa di produzione: Mercury Cinematografica
Paese di produzione: Italia

CAST
Richard Harrison: Augusto Palladino
Al Cliver: Alberto Mauri
Calogero Caruana: Franco Sereni
Alicia Leoni: Marta Ognissanti
Antonella Dogan: Flavia
Spartaco Battisti: commissario Righi
Saverio Mosca: Finzi
Simonetta Marini: Helene

ATTENZIONE: SPOILER!

Siamo nel 1978, dove il filone del poliziesco è in piena implosione su sé stesso: mancano idee per farlo continuare, dopo il boom positivo del 1976. I principali registi del filone come Stelvio Massi, estraggono fuori dal loro cilindro una tiepida pellicola come Un Poliziotto Scomodo, riuscita grazie alla partecipazione di Maurizio Merli e di attori già conosciuti nel panorama italiano. Sempre di Massi è Poliziotto Senza Paura (pecora nera dei films che ha interpretato Merli, di cui ne parleremo prossimamente) e Il Commissario di Ferro (valido solo per la presenza di Merli), tutte opere girate a getto continuo, senza pensare alla qualità dei contenuti delle pellicole.
Mario Bianchi, in questo periodo, girò tre delle quattro pellicole sul genere poliziesco, floppando alla grande. Napoli: i 5 della Squadra Speciale, La Banda Vallanzasca e il film che sto per recensirvi. Tutte riesumate per il trash e la comicità involontaria.

Videocassetta in tedesco del film
Il capitano dell'Arma dei Carabinieri, Franco Sereni, dopo aver ricevuto il consiglio dal suo superiore di mettersi in aspettativa, decide di dare le sue dimissioni. Poco dopo, contattato dalla sua amica Nadia, che si rivolge a lui per uscire da un torbido giro di malaffare, si troverà ad indagare su un losco giro ai danni di facoltose clienti di un centro di bellezza (che idea del ca...), che verranno drogate e poi fotografate in posizioni compromettenti, a scopo ricattatorio. Le indagini di Sereni verranno ostacolate da Righi, il commissario locale, che è corrotto e al servizio di un boss del luogo. Sereni verrà catturato da un boss, ma riuscirà a salvarsi grazie all'intervento della polizia, chiamata all'ultimo momento da una delle ragazze ricattate.

Questa provincia non è che in delle scene mai rilasciate al pubblico è la Silent Hill italica? No, perché le morti avvengono REGOLARMENTE, e in un modo tale da riderci sopra per come avvengano. La recitazione non ci prova nemmeno a salvarsi dall'imbarazzo voluto, e lo stesso Caruana ci strappa alcuni momenti di comicità involontaria in quasi ogni scena del film, sia per gli scazzottamenti, per la sua faccia, per le sue mimiche, i suoi movimenti improbabili (memorabile la scazzottata con alcuni scagnozzi del boss locale alla fine del film, sembra sia stata fatta da un adolescente che ha visto il suo primo film su Bud Spencer e Terence Hill...). E per farci andare di traverso il tutto, Bianchi ci regala del soft-porno spudorato... pur di costringere lo spettatore a vedere il "finale", dove Caruana intona un discorso contro Harrison (visibilmente fuori luogo) ed aveva OGNI secondo a sua disposizione per scaraventarlo su Plutone, atterrarlo, spararlo, picchiarlo, eccetera...

Fortunatamente, questa pellicola non arrivò all'estero, salvo qualche distribuzione tedesca in videocassetta con il titolo di Provinz Ohne Gesetz, con una rappresentazione uscita da Chernobyl.

La destinazione del film? Caminetto. Assieme ai tre flopizieschi trattati in precedenza.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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