Il Piccolo Testimone dell'Orient Express (Yumurcak Kücük Sahit) - 1972

 
Anno: 1972
Regista: Guido Zurli, Turker Inanoglu
Casa di produzione: Erler Film
Paese di produzione: Turchia

CAST
Ilker Inanoglu: Dick
Filiz Akin: Anna, la madre di Dick
Ekrem Bora: Harry
Bahar Erdeniz: Julie
Necdet Tosun: portiere
Hulusi Kentmen: capo della polizia
Kayhan Yildizoglu: vittima

ATTENZIONE: SPOILER!


Dopo secoli di inattività sulle produzioni italo-turche, il ritorno sul blog del suo massimo esponente Guido Zurli è come il ragù sulla lasagna: immancabile. Trattasi del suo più grande successo commerciale nella terra della mezzaluna, fu la sua porta d'accesso per tale cinema: anche quando il cinema nostrano era in crisi durante la seconda metà degli anni '70, il sig. Zurli non smise di trovare lavoro in Turchia. Tale sua avventura gli permise anche di girare due poliziotteschi da inserire nella lista degli orrori su celluloide: Polizia Selvaggia (1977) e Bersaglio Altezza Uomo (1979). Debuttò al cinema nel 1963 grazie a Le Verdi Bandiere di Allah, pellicola originariamente destinata al maestro del western all'italiana Sergio Leone. E ho già detto tutto.


Dick è un bambino che si annoia molto facilmente, in quanto orfano di padre e spesso in casa da solo per il lavoro d'ufficio di sua madre... soprattutto durante le vacanze estive. E per evitare di annoiarsi si diverte a telefonare alla polizia, ai pompieri e alle ambulanze, portando così all'esasperazione tutti coloro che lo conoscono, madre compresa. Per una notte si è divertito anche a spiare i suoi vicini di casa Julie ed Harry, venendo a conoscenza di un assassinio perpetrato dalla coppia ad uno spacciatore di droga, loro debitore. Dick decide di mettere da parte la sua allegria e di confessare il tutto alla madre e al capo della polizia, ma sfortunatamente nessuno gli crede... e la coppia è già sulle sue tracce. Una notte, cercando di allontanare la madre di Dick tramite una falsa telefonata da una "sorella ammalata", la coppia cerca di catturarlo in casa sua, ma riesce a fuggire. Durante la notte cerca di coinvolgere tutti i suoi conoscenti per catturare loro due, fino a quando la polizia non decide di intervenire e di mettere il sigillo "fine" alla storia.

Ci troviamo davanti all'antenato di Alex Pruitt nell'universalmente conosciuto Mamma, Ho Preso il Morbillo (1997), ma senza il suo prodigio e la sua omonima malattia: pensato per i bambini, ma i suoi contenuti non lo sono... dati gli omicidi e il continuo fuggire dalla morsa della coppia, poiché essa potrebbe essere realmente capace di fare cose poco gradevoli sulla pelle del bambino. Tralasciando l'azione macchinosa che impera nella celluloide, si lascia coinvolgere per l'alone di mistero che pervade l'atmosfera, anche per le interpretazioni dei protagonisti. Sebbene non siano dei campioni in fatto di espressioni facciali, se la cavano davvero bene, soprattutto il giovanissimo Ilker nei suoi scherzi telefonici. Ma soprattutto... che diamine c'entra il riferimento all'Orient Express di Agatha Christie, sebbene non appaia in nessun fotogramma della pellicola? Altra trovata per attirare spettatori...


Se avete molto tempo da sfruttare e da gettare via a vostro vantaggio, rintracciate la videocassetta olandese della pellicola: ne varrà la pena.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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