Napoli Spara! - 1977
Anno: 1977
Regista: Mario Caiano
Casa di produzione: Capitolina
Paese di produzione: Italia
CAST
Leonard Mann: commissario Antonio Belli
Henry Silva: Salvatore Santoro
Massimo Deda: Gennarino
Jeff Blynn: Salvatore Guidi
Tino Bianchi: Don Alfredo Criscuolo
Evelyn Stewart: Lucia Parise
Enrico Maisto: Ferdinando Licata
Tommaso Palladino: Vincenzo Calise
ATTENZIONE: SPOILER!
La quadrilogia poliziottesca di Mario Caiano
Siamo nel 1977, in un'epoca dove il cinema italiano aveva visto l'apice del genere poliziottesco, date le violenze fasciocomuniste dell'epoca e il cinema di genere italiano ai massimi livelli (che alla fine degli anni '80 finirà in crisi a causa della massiccia diffusione delle televisioni, svuotando il pubblico delle sale cinematografiche), che era la 2° economia cinematografica al mondo, dopo gli Stati Uniti.
A Napoli, il giovane commissario Antonio Belli, nonostante la buona volontà e l'appoggio di una squadra speciale, non riesce ad arrestare il bandito Salvatore Santoro, sicuro della protezione del padrino Don Alfredo Criscuolo, boss della camorra che gestisce tutti i mercati di droga della città. Neanche il tentativo di mettergli contro una banda rivale conduce a migliori risultati, e Santoro e i suoi continuano a mettere a segno diversi colpi e a spargere il terrore in città. Catturato, evade nuovamente e questa volta il commissario lo incastrerà definitivamente alla Stazione di Napoli...
Trama che non introduce nulla di nuovo nel campo del poliziottesco, ma il film stesso non mancherà di soddisfare gli appassionati del genere: azione, sangue, sparatorie, inseguimenti con una colonna sonora orchestrata da un De Masi in stato di grazia. Montaggio veloce e scorrevolissimo. Per tentare di addolcire l'atmosfera della pellicola, il regista si è giocato la carta di Gennarino, noto per essere un astuto campione della genialità partenopea per la sopravvivenza (soprattutto quando salva il commissario da morte certa con la sua Alfa Romeo 1750!), anche mentre era in compagnia di Betti nel film di Lenzi. Pellicola che inevitabilmente sfiorerà il sadismo puro in diverse occasioni che ho difficoltà a descrivere, tipo un camion che colpisce una famiglia in viaggio e la porterà alla morte... servono altri esempi?
Il film passò all'estero con un titolo anglofono che colpisce in pieno il nocciolo della trama: le armi usate in modo violento, Weapons of Death. Verso la Francia, il film uscì con il titolo di Assault Sur la Ville (ovvero Assalto alla Città), che c'entra ben poco col film.
Andatelo a vedere, merita di essere visto per l'ingegno e la costante azione. AVANTI!
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!
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