Milano Violenta - 1976

Anno: 1976
Regista: Mario Caiano
Casa di produzione: Jarama Film
Paese di produzione: Italia

CAST
Claudio Cassinelli: Raul Montalbani, il gatto
Salvatore Puntillo: ispettore Tucci
Silvia Dionisio: Layla
John Steiner: Fausto
Elio Zamuto: commissario Foschi
Biagio Pelligra: Tropea
Vittorio Mezzogiorno: Walter
Massimo Mirani: Gavino, fidanzato di Layla
Margherita Horowitz: segretaria dell'Aspex
Luigi Castellato: Baudengo, il ragioniere dell'Aspex

ATTENZIONE: SPOILER!


La quadrilogia poliziottesca di Mario Caiano


Ecco a voi uno dei primi esempi del clickbaiting cinematografico: si dice che un film viene girato in una località come Milano, quando poi il resto della pellicola viene filmato a Roma.
Considerabile un artigiano alla Romolo Guerrieri, di tutte e quattro le opere che ha creato nell'ambito dei poliziotteschi, solo due meritano di essere viste: questa che sto per recensirvi e Napoli Spara! (1977).

Siamo nel 1976, dove il cinema italiano vide toccare l'apice della produzione del genere poliziesco, sia per l'ingrossarsi dei soldi ai botteghini del cinema e per il pubblico semplice  di allora, felice e soddisfatto. Vediamo un Umberto Lenzi che ha scippato il personaggio del commissario Betti con Napoli Violenta, per poi riprenderselo Marino Girolami con il capolavoro di Italia a Mano Armata, un cult che non ha perso valore col passare del tempo.
Non dimentichiamoci un Stelvio Massi alle prese con l'ultimo film della trilogia di Mark (Franco Gasparri), Mark Colpisce Ancora, che non ha nulla a che vedere con i due films precedenti, anche un De Martino in Canada con Una Magnum Special per Tony Saitta e un Di Leo che prova a mischiare comicità e poliziesco con I Padroni della Città.

Una banda di rapinatori decide di colpire la sede della ditta Aspex. La polizia interviene e solo due dei rapinatori riusciranno a fuggire col malloppo, mentre gli altri due saranno costretti a prendere degli ostaggi, per scappare. La polizia incomincia le indagini, ma anche il capo della banda (Raul Montalbani, detto "il Gatto"), si metterà alla caccia dei primi due scappati col bottino, per ottenerne i soldi e vendetta per la loro fuga.

Intrattenimento semplice e senza pretese, con un'ambientazione tipicamente noir e più impressa dalla musica esaltante dei Pulsar, dagli atteggiamenti anglosassoni del protagonista e da una città avviata verso una decadenza irreversibile. Caiano riesce a dare ritmo alla pellicola, ma a metà: inseguimenti poco credibili (ripetuti più volte in zone identiche), ma il sangue ed il piombo faranno la loro parte verso il finale. Peccato che tutto questo stona pesantemente, dati gli esterni girati in una villa lussuosa e dal suo prato all'inglese che danno l'idea di essere in una commedia... anche da uno dei fumetti (Topolino) che legge uno dei protagonisti, Pelligra. Montalbani è costretto ad accettare la sua condizione di delinquente e rifiuta aspramente qualsiasi progetto sul suo futuro. Nonostante le avances di Leyla, l'amore non troverà mai spazio nella sua vita. Cassinelli morì 10 anni dopo in un incidente con un elicottero, sul set di Vendetta dal Futuro (1986) di Sergio Martino, e fu una grande perdita per l'industria cinematografica italiana.


Il film passò solo nei paesi anglofoni, col titolo di Bloody Payroll.

Per quanto la trama sia semplice e banale, vale la pena vedere il film per l'azione.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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