...A Tutte le Auto della Polizia... - 1975

Anno: 1975
Regista: Mario Caiano
Casa di produzione: Capitol Film, Jarama Film
Paese di produzione: Italia

CAST
Enrico Maria Salerno: commissario Carraro
Antonio Sabàto: Fernando Solmi
Gabriele Ferzetti: professor Icardi
Elio Zamuto: professor Giacometti
Ettore Manni: Enrico Tummoli
Luciana Paluzzi: Giovanna Nunziante
Bedy Moratti: signora Icardi
Gloria Piedimonte: Carla
Tino Bianchi: commissario
Margherita Horowitz: Antonietta
Andrea Lala: Attardi
Marino Masè: Franz Pagano

ATTENZIONE: SPOILER!


La quadrilogia poliziottesca di Mario Caiano


Con questa pellicola, abbiamo concluso la quadrilogia di Mario Caiano nel genere poliziottesco. Il film in questione è l'unico del regista a non essere mai stato distribuito fuori dall'Italia, il che mi rende abbastanza orgoglioso di parlarne e di recensirlo. 
Innanzitutto, vi anticipo che è una copia di La Polizia Chiede Aiuto (1974), dato che nel primo tempo abbiamo il poliziesco e nel secondo un giallo. Anche se è una copia spudorata, è riuscita davvero bene!

Siamo nel 1975, in un'epoca dove il cinema italiano vede un'ascesa del genere poliziottesco, soprattutto col debutto di Franco Gasparri nel grande schermo con Mark il Poliziotto e Mark il Poliziotto Spara per Primo (nonché il meno riuscito del primo), tutti girati da Stelvio Massi, che riuscì ad avere un record di incassi al botteghino, avvicinandosi al più grande successo del filone, Roma Violenta, di Marino Girolami (con lo pseudonimo di Franco Martinelli). Vi è un Umberto Lenzi che firma la prima apparizione di Rambo sul grande schermo, interpretato da Tomas Milian, e un discreto film contro la polizia, Il Giustiziere Sfida la Città e L'Uomo della Strada fa' Giustizia, da un inespressivo Henry Silva nel momento più alto della sua carriera. Il maestro del noir, Fernando Di Leo, firma La Città Sconvolta: Caccia Spietata ai Rapitori, riuscito discretamente, a causa di un Luc Merenda fuori parte, ma grazie a Vittorio Caprioli si ha la riconferma di un grande attore della commedia. Sergio Martino ritorna sul grande schermo, lasciandoci come regalo di addio al genere La Polizia Accusa: il Servizio Segreto Uccide e La Città Gioca d'Azzardo, con due cose in comune: Luc Merenda, nel primo quasi totalmente inespressivo e nel secondo cambia espressioni per un evento spiacevole (che evito di spoilerarvi). Sempre in una pellicola di Martino, vi è un Claudio Cassinelli alla ricerca di chi ha ucciso una ragazza, scoprendo una rete di minorenni: Morte Sospetta di una Minorenne.

Fiorella Icardi, una ragazzina di 16 anni della Roma bene, sparisce e il padre, chirurgo e proprietario di una clinica privata, professor Icardi, ne denuncia la scomparsa al capo della squadra mobile Carraro, il quale affida le indagini al commissario Solmi. Il funzionario, affiancato dalla collega Nunziante, dopo qualche giorno ritrova il cadavere della ragazza, uccisa con un colpo di pistola alla nuca e affondata legata al suo motorino, in un lago. E un'autopsia rivela una gravidanza di tre mesi. 
La posizione del professore, legato da amicizie influenti a livello politico, limita le possibilità di azione della polizia, ma Solmi, grazie alla testimonianza di Enrico Tummoli, un guardone, titolare di una trattoria in zona laghi, che aveva notato più volte la ragazza appartarsi sull'argine del lago, e di Carla, una compagna di scuola di Fiorella, riesce a risalire a una villa, gestita da Franz Pagano, dove le giovani ragazze si prostituiscono con clienti importanti e facoltosi.
I tre testimoni, nonostante la loro reticenza, vengono uccisi. Ma Solmi, non credendo all'ipotesi dell'omicidio compiuto da Tummoli, trovato impiccato nella sua trattoria, proseguono le indagini che lo porteranno al professor Giacometti, amico e socio di affari di Icardi, il quale, dopo aver iniziato una relazione con Fiorella, rimasta incinta e rifiutandosi di abortire, l'aveva eliminata per evitare di compromettere la sua posizione professionale e privata.
Anche la trama è la copia del film di Massimo Dallamano, è solo che qui non viene alla luce un traffico di minorenni di alto borgo, ma un professore che ci teneva alla sua carriera.

Non siamo ai livelli di Napoli Spara! (1977) e di Milano Violenta (1976), ma era consuetudine dell'epoca riciclare alcune scene di altre pellicole. La sequenza delle unità cinofile è la stessa di La Polizia Chiede Aiuto (1974), e nomi come Carraro, Solmi e Nunziante, insieme ai rispettivi gradi, sono identici a quelli usati nella serie televisiva RAI di Qui Squadra Mobile (1973).
I primi 2/3 del film sono di un ritmo terribilmente lento, dato che si concentrano maggiormente sulla situazione dei personaggi, oltre a mostrarci alcune procedure della polizia. Ma il film decolla letteralmente al finale, perché molti pezzi incominciano a combaciare e si hanno tre scene di omicidio; e il mistero stesso giunge a una conclusione sbalorditiva. Si tratta di una miscela interessante tra poliziesco e giallo alla La Polizia Chiede Aiuto, poiché nelle prime scene del film si ha un caso di omicidio da risolvere, ma appena la polizia si avvicina alla verità, le persone vengono eliminate durante scene intense. 
Questa miscela può sembrare strana, ma funziona davvero bene e mantiene la tensione fino alla fine. Il film ha anche i suoi momenti tragici, ma non diventa mai esageratamente melodrammatico.


Come già citato prima, il film non è mai stato distribuito all'estero.

Questa pellicola la consiglio caldamente agli appassionati del thriller all'italiana, come tensione è ai livelli di L'Uomo Senza Memoria (1974), nonostante sia una copia della celeberrima pellicola di Massimo Dallamano.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!

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