[Flopiziesco #8] Milano... Difendersi o Morire - 1978

Anno: 1978
Regista: Gianni Martucci
Casa di produzione: Ariete Cinematografica
Paese di produzione: Italia

CAST
Marc Porel: Pino Scalise
George Hilton: commissario Morani
Anna Maria Rizzoli: Marina "Fiorella"
Al Cliver: Domino
Mario Novelli: Nosey
Guido Leontini: don Ciccio
Bruno Di Luia: affiliato a don Ciccio
Nino Vingelli: Nicola
Barbara Magnolfi: Teresa
Silvia Mauri: Anna
Amparo Pilar: Assunta
Parvin Tabrizi: Alicante

ATTENZIONE: SPOILER (anche se è un flop...)!

Avete mai provato la sensazione di disagio durante la visione di un film, con conseguente brivido che scorre dallo stomaco all'intestino, segno di evacuazione?
Questo è il caso di Milano... Difendersi o Morire, a prima vista un thriller ultra-ansioso, ma annaspa nel vuoto per un Hilton che ci regala una delle sue interpretazioni non stellari e per la trama quasi inesistente. A confronto, la noia è un calmante per rilassarsi...


Siamo nel 1978, in un'epoca dove il poliziottesco è in piena implosione su sé stesso: registi come Stelvio Massi girano a getto continuo fregandosene della qualità dei contenuti, come il quasi riuscito Poliziotto Senza Paura, con un Gastone Moschin in difficoltà a recitare e un Merli che scade sul grottesco/comico; Il Commissario di Ferro, riuscitissimo con un Merli alla ricerca di suo figlio; Un Poliziotto Scomodo, con un senso umanitario anche se era un poliziesco. Vi era anche Romolo Guerrieri al lavoro in Grecia con Sono Stato un Agente CIA, sempre con un Merli ai suoi tempi migliori. (Non) dimentichiamoci anche Mario Bianchi con La Banda Vallanzasca, un clickbait squallido dell'epoca; Provincia Violenta e Napoli: i 5 della Squadra Speciale, tutti quanti da finire nell'umido per i loro contenuti, riportati in vita da qualche cinefilo a cui è interessato ancora.

Pino Scalise, un giovane siciliano che ha appena scontato 6 anni di prigione per rapina, si stabilisce a Milano, presso uno zio. Recatosi con un equivoco amico presso una casa d'appuntamenti, scopre che sua cugina Marina è stata plagiata e costretta a prostituirsi dalla banda di un boss del luogo, don Ciccio. Decide quindi di attivarsi, allo scopo di fare uscire la ragazza dal giro. Il commissario Morani, sicuro che l'ex-detenuto tornerà nel giro dell'organizzazione criminale, gli concede la patente di guida, nella speranza che con lo stesso lo conduca in mezzo ai loschi traffici di don Ciccio. Questi, infatti, ben presto ricatta Pino, che nel frattempo, per mezzo dello zio, ha ottenuto il posto di autista in una ditta di fiori artificiali, si trova costretto a guidare un autocarro sul quale don Ciccio ha obbligato a caricare della droga. Prima che il carico passi la frontiera della Svizzera, la polizia lo intercetta e Morani, mettendosi a fianco di Pino, divenuto ormai un informatore della polizia, smaschera con lui la banda di don Ciccio.

Il genere del poliziottesco è conosciuto per come riesca a intrattenere, ma in questo caso siamo letteralmente fuoristrada. Nonostante la trama si focalizzi su temi importanti come la droga e la prostituzione, il tutto è squallido e noioso, compresi i personaggi, che non riescono nel loro intento a rendere interessante la pellicola. Anche la trama stessa arranca, e il pubblico ha molti momenti per annoiarsi. 
Vi è poco nelle scene d'azione, solo un breve inseguimento in auto e sparatorie, ma non è abbastanza per tenere occupato lo spettatore. 
Anche gli stessi personaggi del film sono poco convinti di ciò che stiano facendo, come George Hilton, qui non nella sua forma migliore, che aiuta il film a finire nel baratro del dimenticatoio. 
Ho esaurito le cose da dire su questo film, con quel poco che ho detto, è pure accurato...


Nonostante il flop già annunciato in Italia, passò anche nei paesi anglofoni con un titolo fuori luogo: Blazing Flowers, probabilmente per riferirsi alla ditta di fiori artificiali. In Germania arrivò con un titolo semplice ma esplicativo, Heroin.

Quindi, altro che "difendersi o morire"... "difendersi o scappare dalla pellicola", è più adeguato.
Ci vediamo in un'altra recensione, cari spettatori del blog!


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